Kandinsky e la Liguria

Kandinsky e la Liguria.
Le ragioni che condussero Vassily Kandinsky in Liguria furono molto diverse da quelle dei numerosi russi giunti nelle Riviere per curare il “mal sottile” o per fuggire dalle persecuzioni politiche.
Il pittore aveva lasciato la Russia nei 1896 per raggiungere Monaco, una delle città culturalmente più vivaci d’Europa, dove maturò definitivamente la scelta artistica.
Nei 1901 fu tra i fondatori dell’associazione e scuola di pittura “Phalanx”, attiva fino al 1904, al cui scioglimento iniziò un lungo periodo di viaggi che si concluderà nei 1908.
Kandinsky viveva una irrequieta ansia interiore di ricerca espressiva e un momento sentimentalmente felice vissuto con la pittrice tedesca Gabriele Münter, una sua allieva che sarà la sua compagna nell’arte e nella vita dal 1902 al 1916.

Wassily Kandinsky e Gabriele Münter

Kandinsky viaggiava per motivi di studio ma anche per stare insieme alla giovane pittrice.
L’artista infatti si separerà dalla prima moglie nel settembre dei 1904, ma il divorzio sarà sancito soltanto nel 1911.
Kandinsky e la Münter andarono a Venezia (1903), in Olanda (1904), in Tunisia (dicembre 1904- 1905).

Tunisia, 1904-1905

Kandinsky e la Liguria.
Al ritorno dalla Tunisia, nell’aprile del 1905, i due artisti fecero una rapida visita a Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Verona.
A maggio compirono un viaggio in bicicletta in Sassonia soggiornando a Dresda.
Nell’autunno del 1905 l’artista ritornò da solo ad Odessa dove prese parte ai drammatici eventi rivoluzionari del tempo.
Tornato in Germania riparti subito dopo con la Münter per l’Italia, perché, scriverà tardi la sua compagna, Kandinsky “aveva nostalgia di un inverno più mediterraneo”.
Il  9 dicembre erano a Milano ed il 15 a Genova. Con il treno, i due raggiunsero Sestri Levante, da dove ogni giorno si spostarono Moneglia, Santa Margherita Ligure, Chiavari, Rapallo.
Dopo qualche giorno, dagli otto ai quattordici secondo i ricordi della Münter, ritornarono a Genova dove avevano lasciato i bagagli.
Il  23 dicembre si trasferirono a Rapallo prendendo alloggio nella “Casa Valle Bella”, al civico 4 di via Montebello dove risiederanno fino al 30 aprile dell’anno successive.
A Rapallo la coppia di artisti ricevette la visita del padre di Kandinsky nonché del pittore svedese Carl Palme e Emy Dresler, suo allievo di “Phalanx”.
Il primo maggio lasciarono la Riviera ligure per raggiungere Parigi
Il soggiorno di Kandinsky e della Münter a Rapallo si può ricostruire attraverso una serie di fotografie, alcune cartoline inviate dalla Münter a suo fratello e a sua nipote, una pagina dell’agendina della pittrice con alcuni indirizzi del posto fra cui quelli della domestica e della cuoca entrambe di Rapallo.
Nel 1938 Kandinsky scriverà un laconico appunto autobiografico per la richiesta di naturalizzazione francese: “1905, voyage en ltalie, une année à Rapallo, nombreux paysages”.

La baia di Rapallo, 1906

Nina Kandinsky ricorderà nelle sue memorie un episodio, a lei raccontato dall’artista: “Quando ancora giovane arrivai per la prima volta dall’inverno di Mosca alla primavera di Rapallo e mi fu servito il te con tutto un ramo di limoni, a nutrirsi fu il mio spirito ancora prima del mio corpo.
Ho trovato quel ramo cosi bello che l’ho appeso al muro per averlo davanti agli occhi”.
Il documento più ampio è una annotazione che la Münter scriverà nel 1911 in un diario di ricordi in cui si incontrano anche alcuni buffi tentativi di trascrizione in dialetto genovese e in italiano: “Allora egli aveva nostalgia di un inverno più mediterraneo. Eravamo a Sestri Levante soltanto da 8-14 giorni, un paese di pescatori incantevole.

Sestri Levante. Basche di pescatori, 1905

Kandinsky e la Liguria.
Poi, dopo Natale, partimmo per Rapallo, dove avevamo trovato un appartamento. Questo fu italiano! Alloggio veramente italiano. Grande casa vicino al cavalcavia. Di fronte casupola cantoniera rosa.
Innanzitutto grande pulizia con un ragazzo tedesco preso in prestito dall’albergo e con la buona, grassa, bionda, diligente Maria Botto che restò ai nostri servizi per un po’ e che continuò a lavare per noi.
E che, come tutte le Donne Pizzie, lavorava al tombolo.
Un inverno bello. Stufa in ferro. Pigra cuoca Pina. Bimbo: Schinula, puntu! (Signora, pronto), quando la mamma lo mandava a chiamare che era pronto il mangiare, infilava la testa dalla porta.
Abbiamo dipinto entrambi l’inverno.  Studi con la spatola.
 Il Signor W.S. Kandinsky è stato lì con noi per un bel pò.
l primi tempi abbiamo fatto belle passeggiate in due. Il sole e il mare erano belli, e alcune escursioni in montagna.
Per un breve periodo c’era anche Emy Dresier. Inoltre (precedentemente) Carl Palme”.
Il soggiorno ligure di Kandinsky e della Münter è restituito da un considerevole numero di piccoli dipinti e di disegni.
Come nel caso artistico-sentimentale di Aleksand Skrjabin, presente nella vicina Bogliasco quasi nello stesso periodo insieme con Tatiana de Schloezer, sua allieva e compagna nella musica e nella vita.
La Riviera doveva esercitare un fascino straordinario per un artista alla ricerca di un ambiente congeniale per tranquillità, luminosità e atmosfera; alla sua creatività, alla sua vita affettiva.
Kandinsky e la Münter compivano escursioni nelle diverse località del Tigullio e del Golfo Paradiso; ricevevano visite; dipingevano insieme en plein air i luoghi dell’inverno e dell’inizio della primavera.

La felicità creativa raggiunta da Kandinsky durante il suo soggiorno in Liguria è ben documentata dal numero e dalla qualità delle opere realizzate: di fronte agli otto lavori dipinti a Tunisi nel corso di un soggiorno poco più breve di quello ligure, sono ben ventisei i lavori ispirati alla Riviera.
Vi è anche una maggiore enfasi cromatica ed una maggiore libertà di esecuzione; si tratta per lo più di tele e cartoni telati di piccole dimensioni sui quali l’artista, in una sorta di diario pittorico, ha fissato le immagini dei luoghi visitati; come nel coloratissimo Sestri. Barche di pescatori ( 1905, New York, Guggenhein Museum) ,  Santa Margherita (1905, Monaco, Lenbachhaus), Veduta di Portofino (1906, Schweinfurt, collezione George Schäfer).

Veduta di Portofino, 1906

Solo in qualche caso compare la figura umana, quella di un melanconico pescatore (Rapallo, barca nel mare, 1906) oppure quella di Gabriele che, lontana, cammina sulla spiaggia.

Rapallo, barca nel mare, 1906

Di Rapallo sono alcuni panorami della baia: Rapallo, mare in tempesta (1906, Parigi, Centre G. Pompidou), Rapallo, giornata grigia, Rapallo, la baia e Rapallo, veduta dalla finestra (1906, Monaco, Lenbachhaus) con il paesaggio delle colline che Kandinsky osservava dalla finestra della sua casa in via Montebello.

Rapallo, veduta dalla finestra, 1906


Kandinsky e la Liguria.
Possiamo immaginare l’artista e la sua compagna passeggiare lungo il mare, guardarsi intorno, osservare, scambiarsi segni di affetto e d’amore, scegliere con attenzione un angolo di paesaggio da ritrarre prima con qualche rapido segno di lapis sul taccuino, poi con colori ad olio su piccoli cartoni telati
La tecnica dei dipinti è basata su una lavorazioni del colore prevalentemente a spatola mentre in alcune zone il supporto de piccoli quadri è lasciato senza colore o coperto soltanto con sottili velature.
L’attenzione dell’artista è ancora rivolta ad un linguaggio post-impressionista che, attraverso tocchi di colori puri densi accostati con rapidità istintiva, si mostra sensibile alle esperienze e alle modalità Fauve, ma la destrutturalizzazione dei soggetti, realizzata attraverso una tassellatura del colore, allontana i confini della realtà e della riconoscibilità.
I paesaggi, soprattutto le marine, sono soprattutto le marine, sono risolti con una forte partecipazione emotiva in cui è pienamente avvertibile il rapporto coinvolgente stabilito con l’ambiente naturale.
l Cataloghi dell’artista comprendono ventisei dipinti ad olio eseguiti in Liguria fra il 1905 e il 1906, oltre ad un’altra opera, Rapallo,il porto, che le ragioni stilistiche fanno datare intorno al 1900, unica documentazione se non di una improbabile presenza dell’artista nella città ligure anteriore al soggiorno del 1905-1906, quanto meno di una sua conoscenza del luogo attraverso fotografie, illustrazioni, cartoline che, forse, possono essere all’origine del suo interesse per la Riviera ligure.
Oltre alle pitture ad olio si conoscono anche tre lavori a tempera ed un gran numero di disegni tracciati con grande rapidità e freschezza sui suoi taccuini conservati alla Lenbachhaus di Monaco, con sintetiche annotazioni di paesaggi, barche e navi, ambienti di Sestri Levante, di Rapallo e del Tigullio.


Kandinsky e la Liguria.
Accanto a Kandinsky dipingeva e disegnava Gabriele Münter.
La sua pittura, come nel Paesaggio del golfo di Rapallo (1906, Monaco, Lenbachhaus) o come nel disegno e nell’olio Il porto di Rapallo, rileva una eccezionale affinità con il segno stilistico delproprio compagno.
Soltanto nelle gouache e nelle linoleografiea colori (1907 e 1908), rielaborate da alcuni motivi visti sullaspiaggia di Sestri Levante, sui quali si era soffermato l’obiettivo fotografico sempre molto puntuale della Münter, si potràscorgere una personalità più autonoma, in cui un intimismopoetico “naif” convive con esigenze di una latente espressività.Tornato a Monaco Kandinsky lavorò ancora intorno alla pitturanata durante i suoi viaggi, l’esperienza dei quali provocò effettimolto significativi nella sua ricerca artistica e nella sua immaginazione. Nuovi soggetti entrarono a far parte del suo universo creativo.
Una nuova luce e, in particolare proprio attraverso il soggiorno ligure, nuovi colori, modificarono il suo stile. Siamo ancora molto distanti dalla conquista dell’astrazione o da un linguaggio espressionista “figurativo-astratto” sviluppato dall’artista qualche anno dopo.

Piccolo porto, 1908

Ma non c’è dubbio che dall’esperienza pittorica maturata durante i suoi viaggi nacque un lessico già differente da quello della pittura precedente; gli oggetti e gli ambienti, con accordicromatici a larghe campiture dai contrasti liberi ed accesi, tendono a perdere la loro identità.
Kandinsky tornerà in Italia verso la fine dell’estate del 1936, questa volta con Nina, la sua seconda moglie.
Durante quest’ultimo viaggio Kandinsky, su consiglio di Alberto Magnelli, trascorse alcune settimane di vacanza “veramente felici” a Forte dei Marmi ed in questa occasione ebbe modo di visitare Portovenere, che descriverà in una lettera al pittore Otto Nebel “selvaggia, rocciosa, meravigliosa” e di ritornare dopo trent’anni a Genova.
Kandinsky e la Liguria.

Murnau – Landschaft mit grünem Haus, 1909,.
Opera che segnò per l’artista il passaggio dal figurativo all’astratto. 

Wassily Kandinsky è stato il padre fondatore dell’astrattismo nella pittura moderna, influenzando enormemente i più importanti movimenti artistici del XX secolo. Assieme a Franz Marc, Paul Klee, August Macke ed altri artisti tedeschi, Vasilij Kandinskij fu co-fondatore del Der Blaue Reiter. Il movimento, pur aperto all’ispirazione indipendente e alla creatività nella pittura, era il punto focale dell’espressionismo tedesco. Le Improvvisazioni di Kandinsky divennero le prime immagini astratte. Famosa è la citazione sulla sua predilezione per l’arte e la musica: “Il colore è la tastiera, gli occhi sono i martelli, l’anima è il pianoforte con le corde. gioca, toccando un tasto o l’altro, per causare vibrazioni nell’anima”.  Wassily Kandinsky (nome russo Vasilij Vasil’evič Kandinskij), artista di origine russa, nacque a Mosca nel 1866 da madre moscovita e padre di discendenza siberiana, crescendo così con un patrimonio culturale misto europeo e asiatico.
Nel 1889, durante una missione etnografica al nord di Mosca, provò un forte interesse verso la pittura popolare russa.  All’Ermitage di San Pietroburgo ammirò i quadri di Rembrandt proseguendo la sua educazione visiva con un viaggio a Parigi.  Grazie alla sua risoluta creatività e al suo dinamismo organizzativo, ha sempre calamitato ogni nozione intellettuale, smaniosa, innovativa che pullulava nel mondo artistico del tempo. Iniziò a scrivere critiche e teoria dei colori nel 1904 partecipando con i gruppi avanguardisti alle grandi mostre non accademiche sorte in tutta Europa. Prima con il gruppo “Phalanx” di Monaco, poi con il gruppo “Sezession” di Berlino, al Salon d’Automne e Salon di Parigi des Indépendants e infine con il gruppo di Dresda che si autodefinisce “Die Brücke” (Il Ponte). Nella quasi totalità comunque  le tele di Kandinsky non presentavano figure umane. Fu inizialmente influenzato dal realismo ottocentesco, dall’impressionismo, dagli effetti dell’Art Nouveau, dalla tecnica a punti del neoimpressionismo e dalla suggestiva irruenza cromatica dell’Espressionismo centroeuropeo e infine del fauvismo francese, senza dimenticare le icone di Mosca e l’arte popolare di Vologda. Kandinsky è stato un animatore attivo del movimento d’avanguardia a Monaco di Baviera. Con altri pittori come August Macke, Franz Marc, Albert Bloch e Gabriele Münter. Oltre alla pittura, Kandinsky era un tenace teorico dell’arte; la sua impronta sulla storia dell’arte occidentale scaturisce forse più dall’autorevolezza dei suoi scritti teorici che dai quadri. Nel 1912 fu pubblicato “Lo spirituale nell’arte” dove si difendeva e promuoveva l’arte astratta, dichiarando che ogni espressione artistica poteva aspirare ad un piano di spiritualità. Scovolgendo vecchi stereotipi sull’arte, il volume è ritenuto il primo e più diffuso monumento sulla teoria della pittura astratta.  Separatosi da Gabriela Kandinsky partì per Mosca dove nel 1916 conobbe Nina Andreevskaya sposandola nel 1917. Durante questi anni di crisi creativa Kandinsky alternò paesaggi impressionisti e fantasie romantiche a un linguaggio quasi astratto. Nei suoi quadri inizia ad emergere la geometrizzazione degli elementi separati per un deciso processo di semplificazione e anche per l’atmosfera artistica Avant-Garde di Mosca. Nel 1919 creò l’Institute of Artistic Culture, divenne direttore del Museo di Mosca per la cultura pittorica Sempre interessato all’insegnamento non esitò, quando agli inizi del 1922 gli fu offerto dall’architetto fondatore Walter Gropius, un posto di insegnante a Weimar nella già nota scuola di architettura e arte applicata del Bauhaus. Molto interessato alla teoria, Kandinsky pubblica nel 1926 il suo secondo importante trattato, “Punto, linea e superficie” (“Punkt und Linie zu Fläche”). Quì ha analizzato i presunti effetti degli elementi astratti del disegno, interpretando una linea orizzontale, per esempio, come fredda e una linea verticale come calda.  Kandinsky con sua moglie emigrò in Francia nel sobborgo parigino di Neuilly-sur-Seine, diventando un Cittadino francese nel 1939. Durante questo periodo finale la sua pittura, che cominciò a preferire chiamare “concreto” piuttosto che “astratto”, divenne in una certa misura una sintesi del modo organico del periodo di Monaco e della maniera geometrica del periodo Bauhaus. I lavori tipici sono “Violet Dominant“, “Dominant Curve“, “Fifteen“, “Moderation e Tempered Élan“. La produzione di tali opere era accompagnata dalla scrittura di saggi in cui l’artista sottolineava il presunto fallimento del positivismo scientifico moderno e la necessità di percepire ciò che definiva “il carattere simbolico delle sostanze fisiche” Le sue vibranti rappresentazioni cromatiche attraverso sensibilità musicali e spirituali hanno sicuramente sconvolto il panorama artistico del XX secolo andando molto avanti. Le sue sperimentazioni hanno investito e influenzato immensamente l’era moderna come un uragano. L’artista rimase in Francia continuando a dipingere fino all’ultimo. Morì di malattia cerebrovascolare a Neuilly-sur-Seine, in Francia, il 13 dicembre 1944. 

Kandinsky e la Liguria.
Testi di Franco Ragazzi e Franco Dioli