Masi (PD) 1854 – Sanremo (IM) 1929
Fausto Zonaro pittore che ha operato in Liguria
Fausto Zonaro di famiglia poverissima, apprese le prime nozioni sull’ arte da Federico Cordenons. In seguito studiò all’Accademia Cignaroli di Verona con Napoleone Nani, quindi si trasferì a Roma per approfondire i suoi studi artistici.
Nella capitale espose nel 1883 Il calderaio, La sofferente. Nello stesso anno espose a Milano e nel 1884, a Napoli. Nel 1887 espose a Venezia le seguenti opere: In Attesa, Al Redento re , Infilatrici di perle.
Soggiornò a Parigi, 1888-1890, al Salone del 1890 presenta l’opera Fiori di Campo.
Nel 1891, dopo un breve soggiorno veneziano, raggiunse Costantinopoli, dove ebbe grande fortuna. Difatti, fu nominato pittore di Corte del Sultano Abdul Hamid.
Zonaro raffigurò inizialmente rapide vedute all’acquarello da vendere ai turisti; in seguito, raggiunta una certa notorietà, dipinse pittoresche vedute del Bosforo e scene di vita popolare.
Ottenuto un particolare permesso, da parte del Sultano, ebbe la possibilità di ritrarre volti umani e, conseguentemente, dipingere cerimonie religiose e civili, feste popolari, parate militari.
Zonaro, anche per questi motivi, occupa una posizione diversa rispetto agli altri pittori orientalisti.
Lui approfondirà, con grande maestria, gli aspetti più intimi della realtà circostante; rifuggendo da una pittura frettolosa e accattivante, così comune a molti suoi colleghi dell’epoca.
Nel 1910, causa la rivoluzione dei giovani turchi, fu costretto a rientrare in patria.
Tornato in Italia si stabilisce, dopo lunga ricerca, a San Remo, e la scelta è abbastanza comprensibile.
San Remo è un’autentica Costantinopoli in miniatura: città di mare, ricca e cosmopolita, capitale incontrastata della Belle Epoque italiana, San Remo è meta prediletta della nobiltà europea (soprattutto inglesi e russi) che vi soggiorna per lunghi mesi, sia per svago che per cura.
Fausto Zonaro ancora una volta ricostruisce da zero la propria vita; organizza mostre in tutta la Liguria e in Costa Azzurra, apre un atelier permanente, si dedica prevalentemente a piccole vedute su tavoletta di città come Genova, Rapallo, Bordighera, Mentone, Nizza, Cannes, Monte Carlo, Antibes, alla ritrattistica a pastello, attività gradita ai grandi signori che sempre più desiderano un ritratto, alla riproduzione di quadri di soggetto orientale che sempre riscuotono un gran successo.
Nel 1919 a Milano, a favore dei Mutilati di guerra, si tenne una mostra personale di opere dell’artista, nelle quale figurarono ben duecento-trentaquattro, rappresentanti paesaggi orientali e della Riviera ligure, dove si era frasferito per trascorrere i suoi ultimi anni.
La sua pittura, in origine ispirata al realismo dei macchiaioli toscani, si avvicina al Verismo sociale approdando poi, all’Impressionismo (dopo il suo soggiorno parigino del 1888).
Le sue opere sono caratterizzate da un deciso impianto accademico e da una grande sensibilità cromatica.S
uoi dipinti presso il Comune di Masi (autoritratto), la Galleria d’Arte Moderna di Milano (Regate a Rapallo, Piazza dell’Annunziata a Genova), a Padova, Collezione Camerini.