Genova 1927 – 2017

Guido Ziveri pittore e ceramista ligure

Guido Ziveri è stato un po’ di tutto: pittore incisore, ceramista, fotografo, film maker, poeta visivo, grafico, operatore digitale, art director pubblicitario.
ha fatto parte del nucleo fondatore del Gruppo Studio ed è stato tra gli animatori della galleria-club d’arte La Carabaga di Genova e della rivista “Trerosso”.

Nel 1954 partecipa alla VII edizione del Premio Suzzara.
Prende parte agli eventi espositivi promossi dal gruppo nelle gallerie di Genova, Milano e Napoli; collabora inoltre con il “Gruppo 70” di Firenze.
Sue poesie sono incluse nell’antologia Poesie visive curata da Lamberto Pignotti per la collana “Il Dissenso”
Nel 1965 partecipa alla mostra Luna Park organizzata dal “Gruppo 70” alla Galleria La Vigna Nuova di Firenze
Nel 1966 espone con Balestrini, Bonito Oliva, Bueno, Giorgi, Giuliani, Isgro Luca, Marcucci, Martini, Miccini, Nazzaro, Ori, Pedio, Piemotese, Pignotti, Porta, Russo, Sandri, Spatola, Tola, nella mostra di Poesia visiva, tenutasi presso la Galleria Tunnel di Roma e nello stesso anno espone alla Galleria Il Disincanto di Milano, pubblicando in quell’occasione un libro-catalogo stampato dalla tipografia Cecchinelli di Genova, con quindici disegni accompagnati da altrettanti epigrammi di Luigi Tola, e con presentazione di Umberto Eco (Il chiodo di Ziveri).
Da segnalare, inoltre, il premio per l’incisione che gli viene conferito nel 1963 nell’ambito della Biennale di Venezia.

Partecipa nel 1988 alla rassegna di xilografia e incisione Xilon e, nel 2004, alla mostra organizzata da Sandra Solimano “Attraversare Genova”, entrambe tenute al Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. 
Negli anni Settanta fonda con Olga Casa la società di design e comunicazione pubblicitaria Sinergica, che ha tutt’ora sede a Genova.
La sua multiforme attività artistica è ripercorsa nel documentario “Sampierdarena mon Amour”, realizzato nel 2015.
Si segnala inoltre il catalogo della mostra “1958-2003 Gruppo Studio. 40 anni dopo” (Palazzo Balbi, Comune di Campomorone) a cura di Luciano Caprile (2003).
Il documentario “Sampierdarena mon Amour”, del 2015, ha ripercorso la sua carriera e le sue opere con una dedica nel titolo alla sua musa ispiratrice: Sampierdarena, il suo quartiere, grande passione che ha sempre portato con sé.

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