Pomarolo (TN) 1901 – Nomi (TN) 1970

Luigi Vicentini pittore che ha operato in Liguria

Luigi Vicentini ebbe come suo maestro Baghella che lo incoraggiò ad approfondire la sua inclinazione artistica tanto che verso i diciott’anni se andò a Milano dove si iscrisse alla Scuola d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, seguendo i corsi dell’ Albertini.
In seguito si trasferì a Brera, dove conobbe il Palanti, Grandi ed il Comolli.
Fu chiamato a Legnano per collaborare con il Turri alle Decorazioni del Duomo e intorno al 1927 tornò a Milano per collaborare alla realizzazione delle scenografie per il Teatro della Scala.
Nel 1928 si trasferì sulla Riviera ligure, alle Cinque Terre, e fu proprio laggiù, verso Portofino, che videro luce le sue prime opere di arte non decorativa, ma di artista paesaggista en plein air.
Dopo un anno di Liguria se ne tornò a Milano che usò come base per frequenti puntate in Brianza dove si scoprì entusiasta nel dipingere quelle montagne che gli ricordavano tanto la Vallagarina.
Dopo un breve passaggio a Venezia, nel 1929, decise di rientrare definitivamente in Trentino.
Il suo debutto più significativo fu alla VII Esposizione d’Arte Roveretana del 1930 che Diego Costa in un suo appunto aveva definito “la mostra che aveva lanciato Vicentini”.
Con gli anni Trenta avviò un sodalizio d’arte che lo vedeva pittore en plein air, quasi sempre in uscita assieme agli amici Elio Martinelli, Diego Costa, Giuseppe Balata e Mario Barozzi.
Nel 1939 abbandonò Rovereto iniziando un lungo pellegrinaggio che terminò solo nel 1947 ordinando mostre a Vienna, Innsbruck, Monaco di Baviera, Wuppertal, Brema, Hannover e Amburgo.
Nel 1950, su invito di un alto prelato romano e in occasione del Giubileo, andò a Roma dipingendone le bellezze.
Grazie al ciclo di dipinti lì realizzati, venne insignito del merito di Accademico Associato dell’Accademia Tiberina di Roma e iscritto come Accademico di merito dell’Accademia dei Cinquecento di Roma.
Lavorò ed espose con regolarità sino ai tardi anni Sessanta immortalando con entusiasmo ogni aspetto naturalistico del Trentino.

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