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Alessandria 1857 – Predosa (AL) 1943 

Cesare Viazzi pittore ligure

Cesare Viazzi studiò a Novi Ligure presso la scuola di disegno del Cavanna.
Quindi proseguì gli studi come allievo del Gastaldi all’Accademia Romana e alla Accademia Albertina di Torino. Iniziò gli studi d’arte è documentato nel 1878.
Si perfezionò a Roma e poi a Genova, dove giunse nel 1893.
Per tredici anni fu docente presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e dal 1908 si dedicò alla critica d’arte, collaborando con prestigiose gallerie europee e statunitensi.
Fu maestro di Dodero, Gaudenzi, Motta e di numerosi altri pittori liguri.
Esordì alla Promotrice di Torino nel 1881 con l’opera Trielinium, partecipando poi alle edizioni del 1883, 1887, 1888, 1889, 1890, 1891.
Le sue prime apparizioni alla Promotrice di Genova risalgono al 1884.
Dopo il periodo naturalista (Il giorno di S. Bovo, 1884, Case sul fiume, 1889) si riscontra nei suoi dipinti una pittura che richiama Böcklin (Il centauro e pomona, 1899), una consonanza formale con i preraffaelliti (Candidissima uti lilia, 1906) e una predilezione per la resa del mistero e dell’indistinto che è di marca decisamente simbolista (Fuochi fatui, 1907).
Le grandi allegorie (L’invocazione delle fertilità, La caccia di Diana, Le Sirene) attualizzano i miti e sublimano la crudezza positivista trasformando le fantasie in un mondo pittoricamente consistente.

 

Le sirene

Espone inoltre a Venezia nel 1887 e a Bologna nel 1888. 
Cesare Viazzi fece parte della “Famiglia Artistica Genovese” e frequentò il gruppo del Caffè del Teatro Carlo Felice.
Tiene studio a Palazzo del Principe e quindi sul sovrappasso dei Portici dell’Accademia a Piazza De Ferrari.
Esercitò anche, con grande maestria, la pittura murale (Palazzo Raggio, Villa Bixio, Villa Wilde). Raggiunse alti livelli qualitativi nell’esecuzione di opere raffiguranti scene mitologiche, fantastiche e nudi femminili (ai quali dedicò lunghi studi e ricerche).
Per la Basilica di San Maurizio di Imperia-Porto Maurizio esegue le cinque tele della controfacciata.
Nel 1888 fu nominato Accademico di merito alla Ligustica, classe pittura.
Nei primi anni del secolo si orientò verso una pittura non lontana dal Simbolismo liberty.
Trattò specialmente la marina ed il paesaggio, con arte verista, aliena dalla ricerca di effetti.
Esordì alla Promotrice di Torino nel 1881, con Triclinium.
Poi espose: a Roma, nel 1883, II beccaio, e alla Promotrice di Torino Voci bianche e La vanità nei campi; nel 1884, all’Esposizione di Torino: Fiori dì biancospino; La Scrivia; Il giorno di San Bovo e Ore calde; nel 1887, a l’ Esposizione nazionale artistica di Venezia: Un pescatore sul lago; Idillio e Mare, ed alla Promotrice torinese, Novembre; nel 1888, alla Mostra Nazionale di Bologna: Autunno mesto; Fede e Fiori, ed alla suddetta Promotrice: Tramonto; poi, sempre alla Promotrice: nel 1889: Ritorno al lavoro; nel 1890: Sul canale; nel 1891 : Vecchie case e La preghiera.

 

Meritano citazione anche: Il canto del mattino; Al rio e Ritorno dai campi, apparsi alla Promotrice di Genova, e lodati dalla critica.
La cavalcata delle Valchirie (1906-1911) e la Notte di Valpurga, gli furono commissionate tramite l’architetto Rovelli a nome del Conte Edilio Raggio d’Azeglio, per essere collocata nel castello di Cornigliano, progettato dallo stesso Rovelli sul modello del Miramare di Trieste

La cavalcata delle Valchirie

Nel pieno del successo Cesare Viazzi interrompe l’attività di pittore per dedicarsi solo agli studi, sempre coltivati anche con frequenti viaggi e si dedica al commercio dei quadri antichi.
Sue opere presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi, il Duomo d’Imperia (affreschi), la Villa Wilde (corso Firenze), la Villa Bixio (Albaro).
Suo primo biografo è stato il pittore e storico dell’arte Orlando Grosso.

Cesare Viazzi a Predosa
Autoritratto

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