Incisa Scapaccino (AT) 1904 – Torino 1974
Carlo Terzolo pittore che ha operato in Liguria
Carlo Terzolo negli anni 1919-27 studia pittura all’Accademia Albertina di Torino.
Nel 1923 soggiorna per breve tempo a Siena, dove tornerà nuovamente nel corso dell’anno accademico 1924-25, quando gli è assegnato il premio della pittura consistente in una borsa di studio che utilizza per un viaggio attraverso l’Italia.
Del 1925 è anche il suo primo viaggio a Parigi, dove, introdotto da Prampolini, frequenta l’ambiente artistico e culturale.
È del 1927, mentre è ancora studente all’Accademia l’esordio pubblico della sua carriera d’artista.
In aprile a “La Quadriennale”, Esposizione Nazionale di Belle Arti (LXXXV della Società Promotrice) di Torino presenta Ritratto di signorina.
Nel 1928 apre uno studio a Torino (che terrà per oltre trent’anni), dove ospita Spazzapan nei primi giorni del suo arrivo da Gorizia.
Negli anni precedenti l’ultimo conflitto mondiale svolge intensa attività espositiva, partecipando anche a mostre internazionali.
Carlo Terzolo nel 1933 è presente alla manifestazione Premio Golfo di La Spezia nella quale sono presenti molti degli artisti che figurarono qualche mese prima al Salone dell’Aeropittura Futurista organizzato nell’ultima mostra della Società degli “Amici dell’Arte” di Torino; con l’opera Golfo di La Spezia o Muggiano del1930 raffigurante Il Golfo dei poeti, delle navi da guerra e degli idroplani.
Questo quadro riscuote molto successo e viene acquistato dal Podestà della Spezia per il Museo d’arte moderna e del paesaggio del Tirreno.
Nel 1934 è invitato alla sua prima Biennale di Venezia (in totale saranno cinque; in quella del 1940 allestisce una mostra personale).
Nel 1935 partecipa alla II Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma presentando l’opera Autunno nel Monferrato e alla III edizione del 1939 presenta Dintorni di Bra, alla VII Quadriennale del 1955, presenta: Paesaggio, Il carradore, Paesaggio, mentre alla IX Quadriennale del 1965 espone: Cortile del carradore, La macchina schiacciapietre, Tiro a segno, Donna che impasta, Lo scolabottiglie; alla X edizione del 1972 presenta: Portafiori (1970), Scaldabagno e figura (1972), La scelta della cartolina (1969), Tiro a segno (1970)
Nel 1950 vince il primo premio “Città di Torino” alla Promotrice.
Del 1952 è la mostra personale alla galleria La Bussola di Torino (presentata in catalogo da Italo Cremona).
Tiene a Parigi la sua seconda mostra personale, ancora alla Galleria “Lara Vincy”, a proposito della quale il noto critico Waldemar George esprime il proprio autorevole consenso
Dagli inizi degli anni Sessanta i luoghi privilegiati della sua attività pittorica sono in questi anni quelli della riviera ligure, dove tra Arenzano e Noli trascorre le estati anche se la frequentazione ligure ha inizio già dalla metà degli anni Trenta.
Seguono le personali nel 1965 alla Galleria Del Vantaggio di Roma (con presentazione di Giovanni Arpino) e nel 1971 alla galleria L’Approdo di Torino (con presentazione di Luigi Carluccio).
Nella collettiva “Pittori Piemontesi del Novecento” allestita in maggio ad Acqui Terme dalla Bottega d’Arte, è rappresentato dalle opere Il Cervino (olio), Primavera ad Arenzano (acquerello, 1965), Paesaggio (acquerello, 1934), Nebbie nel Nicese (acquerello, 1965).
Nel 1974 la Città di Asti, per i suoi settant’anni, gli dedica in giugno una mostra antologica con 73 opere, allestita nell’Antico Battistero di San Pietro e curata da Luigi Carluccio.
Con l’opera Noli – Vista su San Paragorio prende parte alla XII Quadriennale Nazionale d’Arte – CXXXII Promotrice di Torino del 1974.
Merita una segnalazione la sua attività di frescante, oltre a realizzare affreschi in cappelle e chiese, esegue anche un vasto affresco nel Salone delle contrattazioni della Borsa Merci di Torino.
Su una parete di oltre 92 metri quadrati dipinge raffigurazioni simboliche del lavoro, dove le scene hanno per tema il mondo agricolo come la raccolta delle olive, la vendemmia, la pigiatura dell’uva.
Pittore figurativo che ha saputo coniugare la concretezza del mondo rurale delle sue origini con la visionarietà e l’immaginazione.
Attento osservatore della realtà, Terzolo non era un pittore en plein air; di ritorno dalle sue ricerche e osservazioni, nel suo studio dipingeva basandosi su appunti di schizzi riportati sui taccuini o su appunti impressi nella sua memoria.
Da uno spunto, da una storia, rielaborava la realtà, senza mai perdere la concretezza, ma creando un mondo allusivo che riportasse anche ad altro, oltre al puro riferimento al reale.
Nel 1980 una grande mostra retrospettiva gli viene dedicata dalla Regione Piemonte.
L’esposizione si tiene a Palazzo Chiablese dal 18 marzo al 13 aprile ed è presentata in catalogo da Francesco De Bartolomeis dove sono comprese oltre 120 opere, dal 1919 al 1975.
Nel 2001 la città di Nizza Monferrato gli rende omaggio con una grande mostra a Palazzo Crova.
Tra dicembre 2012 e gennaio 2013 la città di Rivoli gli dedica una antologica.
Nel 1980 la Regione Piemonte lo ricorda con un’ampia selezione di opere nelle sale di Palazzo Chiablese.
Nel 2001 la città di Nizza Monferrato gli rende omaggio con una grande mostra a Palazzo Crova.
Nel 2012 la città di Rivoli gli dedica una antologica.
“La realtà immaginata” è il titolo della mostra che la Fondazione Bottari Lattes organizza allo Spazio Don Chisciotte di Torino nel 2018.
Di Carlo Terzolo alle sue prime prove espositive tra fine Venti e inizio Trenta, Emilio Zanzi, attento recensore sulla stampa locale e corrispondente della rivista nazionale “Emporium”, sottolinea alcuni caratteri che rimarranno sostanzialmente immutati nel tempo:
– semplicità rappresentativa, nitida proprietà, rigore di costruzione e di pittura (“umiliata pittura”: con qualche plausibile allusione alla pittura della “rinuncia”, che proprio a Torino, con varie declinazioni e riferimenti, aveva campioni straordinari, da Casorati e Nella Marchesini a Bozzetti e Galante, e poi Buratti, Bosia, Reviglione, tutti artisti che caricano l’arte di una profonda valenza etica e che quindi la spogliano di tutti gli orpelli decorativi e genericamente sentimentali) candore ingenuità stupore, incantevoli […].
Per ulteriori informazioni:
https://www.carloterzolo.it/