Sanremo (IM) 1880 – Bajardo (IM) 1964
Antonio Rubino illustratore ligure
Antonio Rubino da adolescente si dedicò alla poesia e al disegno scrivendo all’età di diciassette anni un “Poema Baroko“.
Iniziò a dedicarsi al disegno nel 1902 caratterizzando il proprio lavoro in modo originale influenzato dal coevo stile liberty.
Laureatosi in legge a Torino, si dedicò al giornalismo e all’illustrazione lavorando per varie riviste e quotidiani come Il Secolo XIX, Il Risorgimento Grafico, Il Giornalino della Domenica e La Lettura.


“Giornalista per ragazzi, favolista, autore di libretti e di commedie, decoratore di ambienti, scenografo, attore, polemista, regista di disegni animati e persino, nei ritagli di tempo, raccoglitore di olive”, così Rubino si definisce nel Curriculum ridiculum. Ma fu anche poeta, pittore, illustratore, ceramista, compositore musicale.
Nel 1905 illustra L’Albatro di Alberto Colantuoni e inizia a lavorare alla rivista domenicale dell’Avanti! e a L’auto d’Italia, nel 1906 L’arte decorativa moderna, Il Secolo XX, Il Risorgimento Grafico, La Lettura.
Tra il 1906 e il 1909 illustra, per l’editore musicale Augusto Puccio di Milano, alcuni spartiti: Valse d’Or, Re Olaf, Pierrot e la luna.
Iniziò a collaborare nel 1907 al Giornalino della Domenica e, l’anno successivo, Silvio Spaventa Filippi, direttore del neonato Corriere dei Piccoli, lo assume nella redazione del giornale del quale diventa uno dei principali collaboratori, disegna anche la versione italiana di serie a fumetti statunitensi come Fortunello, La Checca, And Her Name was Maud e Arcibaldo e Petronilla.
Dal 1912 per la Mondadori illustra la collana Bibliotechina della Lampada.
Durante la grande guerra collaborò con sue illustrazioni al giornale di trincea La Tradotta destinato ai soldati al fronte.
Antonio Rubino nel 1931 è alla Mondadori per dirigere Topolino fino al 1940 oltre che gli Albi d’Oro, I tre porcellini (tutti nel periodo 1935-38) e Paperino (1937-40).

Nel 1933 fonda Mondo Fanciullo, nel 1949 a Sanremo Il Gazzettino della Riviera dei Fiori, poi diventato Il Gazzettone e La Gazzetta di Sanremo.
Dopo il conflitto mondiale collabora a varie testate: Bambola (1947), Gazzetta dei Piccoli (1947), Modellina (1947).
Lasciata la Mondadori, si dedicò all’animazione; nel 1940 è chiamato a Roma dalla Incom e, nel 1942, ottenne il premio per la sua categoria alla Mostra del Cinema di Venezia per il cortometraggio animato Nel paese dei ranocchi.













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