Savona 1901 – Genova 1969
Filippo Romoli grafico e cartellonista ligure
Filippo Romoli grafico e cartellonista è considerato uno tra i principali cartellonisti italiani del Novecento.
Nell’immediato primo dopoguerra, conseguito il diploma tecnico, si trasferì a Genova, dove risiedette sino alla sua scomparsa avvenuta nel 1969.
La lezione dei futuristi, la definizione dell’immagine prodotta, così come nella tecnica fotografica, da un punto di vista oggettivo e l’assimilazione della visione alle nuove possibilità tecniche qualificano i suoi manifesti, la cui verità prospettica cattura i movimenti e interpreta gli spazi suggeriti dalle coeve teorie ottiche della visione: in tal senso sono divenuti veri e propri classici quelli realizzati per la promozione turistica di Alassio, Varazze ed Abbazia.
Nel 1926 Romoli fu assunto come pittore pubblicitario dalla Società Industrie Grafiche Barabino & Graeve, dedicandosi in particolare alla realizzazione di manifesti turistici o di argomenti correlati.
La sua ricerca artistica fu inizialmente connotata da un’adesione stilistica e iconografica alle istanze formali dell’art déco, ma, nel corso degli anni tra le due guerre, sviluppò anche significative tangenze espressive con le ricerche futuriste e con il gusto Novecento.
Un soggiorno nel 1931 a Parigi, dove si recò per frequentare un corso avanzato di grafica pubblicitaria, gli consentì di approfondire le tematiche della ricerca artistica internazionale contemporanea e di elaborarne i segni e le atmosfere.
Filippo Romoli nel 1932 iniziò la sua collaborazione artistica, protrattasi sino al 1968, con la Società Lazzi-Gran Turismo, per la quale, oltre alle campagne pubblicitarie, disegnò anche il logotipo societario, le divise per gli autisti e le hostess e gli arredi per la sede, inaugurata in piazza De Ferrari nel 1949.
Nel 1936 era intanto passato alla S.A.I.G.A., l’industria grafica che aveva rilevato la Barabino & Graeve e di cui fu dipendente sino agli anni Cinquanta, mantenendo tuttavia con essa un rapporto di collaborazione anche in seguito.
Sempre nello stesso anno partecipò alla I Mostra Nazionale del Cartellone e della Grafica Pubblicitaria a Roma.
Nel dopoguerra la sua attività di grafico, sostenuta da significativi riconoscimenti, si intensificò, ampliando la propria gamma linguistica e tematica, come confermato dall’elenco dei suoi principali committenti, tra i quali si possono annoverare gli enti turistici di diverse regioni italiane, le società di navigazione Cosulich, Lauro e Home Lines, la CIT Viaggi, le industrie Gaslini, Negroni, Galbani e l’AVIS (Associazione Italiana Volontari del Sangue).
Avviò un’attività eclettica lavorando ad opere in ceramica, illustrazioni di riviste, design di mobili e arredamenti di negozi e uffici.
Una significativa selezione di manifesti di Romoli esposti nelle sale della Wolfsoniana provengono dal ricco e prezioso fondo che gli eredi dell’artista hanno generosamente offerto in comodato al Museo.
Suoi lavori sono esposti sovente in mostre e rassegne, Tra le più recenti si ricordano : Roma, Storia a colori degli anni neri, 1984; Genova, Buenos Aires, Genova, il Novecento, 1986; Milano, L’Italia che cambia, 1989; Palermo, I Florio, 1990; Sanremo, Invito al viaggio, 1991; Genova, Barabino e Graeve. Storia di una grande industria grafica a Genova,1996; Albenga, Un mare di vacanze. La Riviera Ligure nei manifesti di Filippo Romoli, 1997.
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