Arenzano (SV) 1915 – Genova 1999

Pio Roba pittore ligure

Pio Roba frequentò, nella sua giovinezza, prima il liceo classico e poi l’università, diventando anche allievo di Eso Peluzzi nella Scuola d’arte Cesare Tallone di Savona (1934-36).
In questi anni iniziò anche a fare le prime esperienze in campo artistico e divenne amico di Alberto Beniscelli.
Ottenuta una laurea, diventò insegnante, mestiere a cui si dedicò con grande passione ma che dovette abbandonare presto a causa della guerra al cui termine rientrò ad Arenzano nel 1959 ma, in cerca di tranquillità, decise di trasferirsi nel tranquillo comune di Pieve Ligure, dove riprese i suoi studi e anche l’insegnamento.
Attraverso la figura d’insegnante, Roba si avvicinò alle riflessioni, alle rime e ai colori.
Grazie a ciò iniziò così a creare quadri utilizzando la tecnica dell’acquarello, nei quali fece risaltare i suoi studi sulla società e sulla vita.
Tra le sue opere più importanti di questi anni vi fu la serie di dipinti dedicati alla società antica, dominata dal mondo contadino e dalla fatica dei campi.
Tra tali quadri spiccarono: Contadino che taglia le erbacce per la semina (1962), Scena di mercato di martedì, Acqui Terme e I due vitellini al mercato di Acqui Terme (1960), divenuti poi alcuni dei suoi dipinti più famosi.
Affermatosi nel contesto regionale, Roba ebbe presto la possibilità di esporre anche mostre personali a Genova, Savona, Laigueglia, Alassio, Arenzano, Roma e Milano.
Divenuto così conosciuto a livello nazionale, Roba ottenne la possibilità di esporre mostre anche all’estero e in particolare a Zurigo, Londra, Edimburgo, Montecarlo e Bruxelles.
Trascorsi alcuni anni lavorando a Parigi, Venezia, in Sardegna e Sicilia, dove ottenne anche vari premi e riconoscimenti come la vittoria del concorso internazionale “Leone d’Oro”, nel 1980 pubblicò una raccolta di poesie, intitolata 100 poesie di un pittore, che riscosse un discreto successo.

Nel 1988 ottenne il riconoscimento del Gran trofeo “Arte ed Ecologia Oggi”, svoltosi a Firenze.
Tutt’oggi vengono allestite mostre riguardanti le sue opere, la più recente si è svolta nel comune di Bogliasco (GE) nel 2007.
E’ un dolce immergersi in contemplazioni naturalistiche. In un abbandono all’illustrazione immediata, lirica, di una terra amata e forse sofferente.
E’ un valersi di mezzi espressivi spontanei e soavi. Una piacevolezza sobria, limpidamente casalinga.
E’ la pittura di Pio Roba. E’ la pittura di un uomo che ha conosciuto le sofferenze e che ha cercato e trovato in essa l’ideale antitesi del male, l’ideale evasione paregorica, in una scelta non casuale della delicatezza cromatica che solo la tecnica acquarellistica può dare.
In questa necessità spirituale, infatti, la polemica sociale che in certe opere affiora è puramente episodica e soggettuale.
E’ una poetica di marca letterario-romantica che appare inevitabilmente anacronistica, se rapportata alla cultura d’oggi, ma non lo è se le si attribuisce la dovuta collocazione nel periodo di formazione culturale del pittore.
Ed è infatti con questa considerazione che si deve valutare l’operazione di ogni artista e si potrebbe citare come esempio significativo l’ultima produzione morandiana. Una visione che supera lo scolasticismo nella purezza e nell’ampio respiro spaziale.
Oltre che un pittore, il Roba è un poeta che descrive col mezzo pittorico il suo sentimento di uomo buono, innamorato della natura e della vita.
Ligure, affezionato alla sua terra in una maniera commovente, tanto da lasciare in ogni sua opera, anche in quelle del periodo parigino, il tono aspro della terra di Liguria ed il tono dolce del cielo della Riviera.
Pluriaccademico, in Italia e all’estero. Segnalato (1977) all’Archivio tedesco per l’Arte Italiana del Novecento: “Kunsthoriches Istitut in Florens”.
Gli fu assegnato Gran trofeo “Arte ed Ecologia Oggi” a Prato/Firenze (28/2/88), in Pittura e Poesia, patrocinato dalla Regione Toscana.
Hanno scritto di lui i critici più noti del tempo: Vitaliano, Rocchiero, G. Beniscielli, G. Campini, Balestreri, G. Migone, U. Cavassa, F. Gallotti, G. Bubba, A.M. Secondino, De Benedetti; Quotidiani e Riviste d’Arte, Dizionari italiani ed esteri (Arte Italiana nel Mondo), il Comanducci, il Quadrato, Arte Sacra, Eco della Critica 1974-75-76 – edit. Donadei, Lombardia Arte.

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