Bergamo 1937 – Nembro (BG) 2001

Franz Porta pittore che ha operato in Liguria

Franz Porta appartiene a quella schiera di pittori che passano sotto il nome di espressionisti alla maniera tedesca giacché il giovane pittore bergamasco per due anni e più è rimasto in Germania per modernizzare la sua classica formazione artistica uscendone espressionista di stampo tedesco anche lui sebbene italianissimo e non tedesco.
A Bergamo Franz Porta ha frequentato la Scuola Media e dopo si iscrisse all’Accademia di Belle Arti Carrara dove sotto la guida di valenti artisti come i pittori Funi e Longaretti completò la sua formazione artistica.
Dopo il diploma all’Accademia il giovane artista, non pago della sua formazione, volle andare in Germania, dove rimase per due anni,  attratto forse dagli espressionisti tedeschi ed a Monaco trovava l’ambiente più adatto per assimilare l’indirizzo espressionista tedesco che tanta parte ha oggi nella produzione dell’artista e dove il giovane bergamasco poté completare la sua formazione artistica, scavare nella profondità della sua anima, trovare la via che meglio si addiceva al suo temperamento che lo portava all’osservazione, a cogliere il lato debole delle situazioni, affinando una sua nativa ironia marginale che si rifletterà sulle opere.
Due anni dopo, e propriamente nel 1959 Franz Porta, forte delle sue nuove esperienze, ritornò in Italia, ma non ancora soddisfatto della sua formazione, volle intraprendere altre esperienze nel campo del restauro.
Questa nuova esperienza artistica come quella dell’Accademia di Belle Arti di Bergamo e quella degli espressionisti tedeschi ne fecero un pittore solido, maturo, ricco di temperamento e tecnicamente completo.
Se poi si aggiungono a queste esperienze le qualità native del pittore il suo temperamento, la sua naturale ironia nel cogliere il lato debole delle cose, ci possiamo fare un’idea abbastanza adeguata della figura di questo giovane pittore che nel giro di pochi anni ha raggiunto una maturità sempre più viva e sempre più moderna e una giusta fama in Italia e all’estero.
Ha vissuto e lavorato per molto tempo a Savona nello storico quartiere “Fornaci”.
Nel 1960 Franz Porta s’impone al Premio Internazionale Primavera degli artisti ad Albissola Mare conseguendovi la Medaglia d’Oro dell’Ente Provinciale del Turismo di La Spezia e una seconda volta nel 1962 il Premio acquisto dell’A.l.G. di Firenze.
Nel 1964 ottiene la Medaglia d’Oro al “Premio Città di Savona” e nel 1965 ottiene a Roma per la prima volta un successo straordinario alla sua Prima Mostra Personale nella Galleria “Giulia Flavia”
La produzione di Franz Porta si articola su di una tematica molto varia e interessante.
Il mondo artistico del pittore bergamasco si popola di personaggi sempre tipici che l’artista coglie negli ambienti dove ha trascorso la sua vita: Bergamo e Monaco ossia l’Italia cattolica e la Germania paganeggiante, un ambiente conformista e un paese abbastanza progressista.
Ma nell’uno e nell’altro ambiente Franz Porta sceglie i personaggi che meglio degli altri esprimono qualcosa di nuovo e d’interessante.
Dall’ambiente cattolico bergamasco che ricorda più da vicino la sua infanzia prende, con un senso di reazione e di sarcasmo, le teorie dei chierichetti, le processioni  i   prelati, le  scholae cantorum, le  suore , i  preti  in una infinità di situazioni con una gran voglia di metterli tutti alla gogna, riderne e farne sorridere in segno di odio o di disprezzo quasi riflesso di un nativo anticlericalismo rancido e antistorico, ma pittoricamente ben riuscito in movimenti, espressioni, colori e composizione che ci mostrano un pittore che con la sua forte e sicura pennellata giunge dove vuole, esprime quello che vuole.  
Dall’ambiente tedesco Franz Porta prende invece tutto il mondo che ha trovato negli anni della sua permanenza in Germania, un mondo di angoli tanto cari agli espressionisti tedeschi, si tratta di donne di osterie volgari e pronte a divagare in oscenità.
Da simili tematiche non bisogna escludere i  Paesaggi, le Marine  e i Fiori  che riflettono lo stato poetico del giovane pittore in cui si sente il bisogno di un attimo di tranquillità della natura.
I paesaggi  rappresentano il fondo più delicato e umano dell’artista come le figure dei bambini dai cui occhi balenano lampi di mestizia o di profonda gioia ed incanto.
Il colloquio tra realtà e umanità, tra artista e personaggi di una rinnovata società umana si modula in tonalità diverse, si esprime in colori fortemente dosati, in volti parlanti che mostrano qualcosa di intimo, una semplice curiosità come le Due amiche, come il caratteristico atteggiamento della Pescivendola  e come in tanti quadri di chierichetti  e di suore  sorprese nella loro preghiera o un attimo prima o dopo la colazione.
Franz Porta appare così un pittore isolato, irrequieto che modula la sua formazione classica con una commovente modernità accettabile sotto ogni aspetto per la forza e la vivacità della rappresentazione, la duttilità del disegno, la vivacità del colore, la potente espressività che rende caratteristica ogni figura delle sue tele.
“Confesso che da Franz Porta, un giovane che da tempo seguo con interesse, non mi sarei aspettato una così decisa presa di posizione di fronte alla pittura e alla vita. Tanto più valida, oggi, nella confusione dilagante degli indirizzi estetici e del linguaggio pittorico .
Nell’opera di Franz Porta, che è quasi un canto monodico di grigi silenzi e di solitaria desolazione, l’uomo è sempre presente in un silenzio teso al senso oscuro e travagliato del nostro tempo; in un dialogo scarno di personaggi, che si rivelano testimoni e protagonisti insieme di un destino accettato, ma non scontato; in un impegno umano che non chiude gli occhi dinanzi al grande spettacolo del mondo. Credo che questo dialogo con la realtà non potrà essere che proficuo al giovane pittore Franz Porta, sul cui temperamento d’autentico pittore non vi sono dubbi”. (Aligi Sassu, 1964)

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