Firenze 1888 –1972

Silvio Polloni pittore che ha operato in Liguria

Silvio Polloni è stato un pittore e disegnatore italiano e uno dei protagonisti della pittura fiorentina del Novecento ed è ricordato come “il pittore della Bellariva”.
Figlio di un artigiano decoratore fu mandato giovanissimo a fare il “ragazzo di bottega” da un doratore artigiano amico di famiglia.
Nel frattempo, frequentò l’Istituto d’Arte fino agli studi superiori e la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti.
Mobilitato nel 1915 per la Prima guerra mondiale al rientro in città si dedicò per qualche anno alla musica e al canto per concentrarsi poi definitivamente, dal 1924, sulla pittura.
Come ha scritto Armando Nocentini “Polloni ha saputo cantare ed esaltare la bellezza della sua terra, l’incanto di una campagna ferace, dell’Arno che la solca e della vita semplice che vi si svolge […] Partito da un tipo di pittura vicino alla tradizione dei macchiaioli toscani, la integra con suggestioni di derivazione impressionista; in seguito, le sue composizioni assumono una propria originalità, fatta di colori vividi ma sempre misurati, di tratti precisi, di ampie superfici. Soggetti ricorrenti nella sua figurazione sono paesaggi, figure, nature morte. L’ultima produzione è incentrata su vedute dell’Arno, rappresentato con lirica espressività e intensa partecipazione emotiva.”
Nel 1928 partecipa alla XVI edizione della Esposizione Internazionale Biennale d’Arte della Città di Venezia esponendovi Paese toscano – Dintorni di Firenze ed è ancora presente alla XVII edizione del 1930 con Il torrente Mensola, alla XVIII edizione del 1932 con Bagnetti sull’Arno e Inverno sull’Arno, alla XIX del 1934 con Paese toscano, Neve sulla città, Pomeriggio d’autunno e Stradina toscana ed infine alla XX del 1936 con Casa rossa, Giorno grigio e Vecchio molino sull’Arno.
È presente a cinque edizioni della Mostra Quadriennale d’Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dalla prima edizione del 1931, ove espone Alberi del torrente, seguito da Passaggio a livello, Giovinetta seduta e Sull’Arno (II Edizione, 1934) fino alla V edizione del 1948.
Dal 1933 al 1943 partecipa alle edizioni della Mostra del Sindacato Fascista di Belle Arti tenute a Firenze.
Ha soggiornato in Liguria lasciando opere delle più suggestive vedute delle Riviere, soprattutto di Portovenere.
Fu attivo anche come ceramista e poeta e membro della “Antica Compagnia del Paiolo” che raggruppa i maggiori rappresentanti dell’arte fiorentina. Le sue opere compaiono in numerose collezioni d’arte pubbliche e private, fra cui la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e la Galleria degli Uffizi a Firenze, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la Collezione Ambron, il Museo Comunale di “Firenze com’era”, la collezione dell’Accademia di belle arti di Firenze e la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Latina.

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