Firenze 1883 – Rapallo (GE) 1965
Raul Viviani pittore che ha operato in Liguria
Raul Viviani a sei anni si trasferì a Milano dove frequentò le scuole elementari e secondarie; iscrittosi poi all’Accademia di Brera, fu discepolo di Giuseppe Mentessi.
Temperamento precoce esordì nelle pubbliche mostre a soli diciassette anni, nel 1900, all’esposizione della Famiglia Artistica con dipinti molto personali che gli aprirono presto le porte delle maggiori rassegne e che gli procurarono la viva attenzione dei più noti critici, Ugo Monneret, sulla Perseveranza, Carlo Bozzi sul Secolo, Alfredo Melani su importanti periodici che esaltarono le sue audacie pittoriche per far stizzire i pavidi e i tentennanti.
Alla rassegna della Famiglia Artistica (1902/03) Raul Viviani fu presente con dipinti originali e molto spinti nei ritmi e nel procedimento tecnico che il Centelli, critico del Corriere della Sera, le definì “ stramberie del Viviani” che piacquero a Vittore Grubicy, Arturo Toscanini, Leonardo Bistolfi, Clemente Pugliese Levi.
Alla mostra mondiale del 1906 a Milano per il traforo del Sempione presenta un quadro, saturo di intima poesia e pur esso originalissimo nella composizione e nella esecuzione Nasce la Luna madreperlaceo e vibrante notturno Ettore Tito (volle fosse esposto vicino a Pellizza da Volpedo nella sala più significativa della rassegna del 1906) Vittorio Pica (iniziò a stimarlo e segnalarlo fra i migliori e più interessanti giovani, scrivendo di lui su Gazzette e pubblicazioni).
Dopo che i suoi quadri, su proposta del Presidente, lo scultore Domenico Trentacoste, furono accettati per acclamazione alla Biennale di Venezia del 1912, Camillo Boito, che aveva classificato il Viviani “anarchico dell’arte”, si convinse e firmò, il 7 giugno 1912, il diploma che lo nominava membro d’onore a vita dell’Accademia di Brera.
I critici più quotati, fra i quali Vittorio Pica,Ojetti Ugo, Marangoni Guido, Lodovico Luzzato, Guido Rubetti esaltarono le sue opere.
Le esposizioni Nazionali Braidensi e le Biennali di Venezia lo ebbero assiduo partecipante, così come quelle promosse dalle città di Roma, Torino, Verona, Firenze, Napoli ecc… Alla Mondiale di Bruxelles (1910) fu particolarmente elogiata la sua armoniosa tela Ippocastani.
Eccezionale esito riportò alla Biennale di Venezia (1912) il suo ampio ed originale trittico La parabola del giorno.
Alla Quadriennale di Monaco svoltasi nel 1913 al Palazzo di Cristallo il suo suggestivo dipinto Poesia fu subito acquistato per una importante collezione. Nello stesso anno la “Società Nazionale Dante Alighieri” alla mostra di Rimini allestì una sala viviani ed in tale occasione gli venne assegnata la grande medaglia del Ministero della Pubblica Istruzione.
Viene nominato, nel 1914, Commissario Artistico del Comune di Milano, incarico che mantiene fino al 1922.
Le sue partecipazioni alle più notevoli esposizioni artistiche seguirono ininterrotte sino al 1931, anno nel quale fu chiamato dalla Presidenza del Governo Uruguaiano per istituire a Montevideo un’Accademia di pittura che diresse per sei anni.
Torna in Italia , per motivi familiari nel 1937, e subito, Alfredo D’Agostino offerse le sue sale della Casa degli Artisti per una esposizione che ebbe recensioni lusinghiere di Giovanni Mussio, Guido Marangoni, Carlo Carrà, Vincenzo Bucci, Dino Bonardi. Riprese la sua attività esponendo in numerose mostre nelle diverse città.
In particolare si ricorda, l’esposizione al Centro d’arte S.Babila, nel 1952, per i 50 anni di attività artistica, recensita in modo lusinghiero da Leonardo Borghese.
Scrittore e oratore successe a Vittorio Pica, nel 1926, come critico del “Roma” e del “Mezzogiorno” di Napoli.
Raul Viviani diresse dal 1929 al 1931, il giornale milanese “Il giornale dell’Arte e fu critico d’arte sul Giornale degli Artisti, sul Giornale dell’Arte, sul Corriere degli Artisti, sul Nuovo Corriere degli Artisti, sull’Araldo dell’Arte.
Era anche disegnatore e acquafortista.
Nel 1947 Raul Viviani presentò il I Convegno Nazionale del Nuovo Romanticismo, indetto dal Movimento neoromantico sotto l’egida del gruppo “Paese Libero”, nel 1966, il Comune di Milano organizzò, alla Rotonda della Besana, una mostra postuma.