Torino 1889 – 1976
Felice Vellan pittore che ha operato in Liguria
Felice Vellan seguì per breve tempo i corsi serali di nudo e di ornato dell’ Accademia Albertina, intanto iniziando, giovanissimo, la collaborazione con disegni e caricature ai periodici umoristici torinesi del tempo.
Seguì gli orientamenti di Pollonera e di Stratta e fu allievo del Guarlotti.
Compì nel 1907 l’esordio di una continuativa presenza alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, comparendo poi anche alle mostre del Circolo degli Artisti, qui dimostrandosi infaticabile e inimitabile promotore delle varie iniziative del sodalizio, del quale divenne consigliere e vice presidente.
Non mancò di prendere parte alle Esposizioni della Società degli Amici dell’ Arte, alle Mostre della Caricatura e dell’Umorismo, alle Mostre della Montagna e, più tardi, a quelle dell’ Associazione “Piemonte Artistico e Culturale”: illustrò parecchi libri di poesie, di racconti e di argomento torinese, collaborando per molti anni a “La Stampa”: nell’ambiente artistico della sua città divenne insomma una personalità assai nota e stimata.
Espose alle Promotrici di Genova dal 1924 al 1933: alla Permanente di Milano nel 1924 e nel 1931 ed alla Galleria Bardi nel 1928: alle Biennali di Venezia del 1924, 1926, 1936 e 1938: a Fiume nel 1927: a Firenze nel 1927 e nel 1933: a Roma in più occasioni: nelle mostre dell’ “Arte Marinara” e della “Società Amatori e Cultori di Belle Arti” del 1927: in quella dell’ “Animale nell’Arte” del 1930: alle Quadriennali del 1931, 1935 e 1939.
Fu anche a Monza nel 1923: a Biella nel 1925 e nel 1928: a Casale Monferrato nel 1933: a Spotorno nel 1938, alla I Mostra del Paesaggio Spotornese Bagutta-Spotorno: nel 1941 a Cremona, nel III Premio Cremona e poi ad Hannover: nel 1948 a Saint Vincent: nel 1952 al IV Premio Nazionale di Pittura Golfo della Spezia.
Nel 1940 si trattenne a Rodi con Aimone, Cane e Gaudenzi, con i quali eseguì una serie di affreschi nel Castello dei Cavalieri.
Tenne mostre personali nel 1922, nel 1936, nel 1951 e nel 1969 al Circolo degli Artisti: nel 1929 a Bergamo e a Genova: nel 1930 e nel 1931 alla Galleria Guglielmi di Torino: nel 1933 a Livorno: nel 1938 al Salone de “La Stampa” a Torino: nel 1941 alla Galleria Bolzani di Milano: nel 1942 alla Galleria ‘Trieste” di Trieste e alla Galleria Garlanda di Biella e molte altre ancora.
Viaggiò in Bulgaria, Francia, Spagna, Africa, America, India , Ceylon, traendo ovunque motivi per veloci e istintive notazioni paesaggistiche. Una pittura, la sua, che – ha rilevato la critica – nasce spontanea dalla vita ed è percorsa talora da una vena di “humour”, in cui le figure sono trattate con una nota di sapore arguto. In certi quadri, peraltro, come in quelli di neve – quella “neve che. scrisse egli stesso, è la mia beatitudine e insieme la mia ossessione” – il suo temperamento sincero raggiunge suggestioni romantiche e naturalistiche degne della più alta tradizione.
Felice Vellan frequento moltissimo la Liguria, soprattutto la Riviera di ponente dai cui paesaggi trasse spunto per realizzare splendide marine.
Dopo la scomparsa la sua opera è stata riproposta nel 1977 a Torino nella ‘”Mostra Postuma di Felice Vellan” organizzata a Palazzo Lascaris dalla Regione Piemonte: nel 1978 è stata invece ricordata nelle rassegne “Torino tra le due guerre” e “La pittura a Torino all’inizio del secolo (1897-1918)”.
Nel 1985 la Galleria Berman di Torino gli ha dedicato una personale.
Nel 2001 l’artista è stato rappresentato ad Acqui Terme nella rassegna “Dal Divisionismo all’ Informale. Tradizione, visionarietà e geometria nell’ arte in Piemonte 1880-1960” e successivamente nella mostra “L’altra Torino: Giovanni Guarlotti, la sua scuola e il Circolo degli Artisti” allestita al Circolo degli Artisti di Torino.