Genova 1807- 1885
Santo Varni pittore e scultore ligure
Santo Varni inizia i suoi studi all’Accademia Ligustica di Belle Arti, dove è allievo di Gaggini.
Si sposta poi a Firenze allievo di Bartolini nel biennio 1836-37, presso il quale cerca quell’ammodernamento delle forme che a Genova mancava.
Nel cimitero monumentale di Staglieno la sua presenza è notevolissima annoverando oltre quaranta lavori.
Meritevoli di citazione sono la Tomba Bracelli Spinola, realizzata nel 1864; la Tomba Andrea Tagliacane, del 1870 circa; la Tomba De Asarta, del 1879.
Lo scultore costituì un preciso riferimento per diverse generazioni di scultori genovesi ai quali insegnò dal 1838 quando succedette all’incarico lasciato vacante dal vecchio maestro Gaggini sino all’anno della sua morte, tenendo la cattedra di scultura all’Accademia Ligustica.
Contestualmente, fu anche un punto focale dell’intero movimento scultori, non solo a Genova, anche per il secolo successivo.
Gli influssi e gli insegnamenti da lui lasciati hanno aperto il linguaggio scultoreo genovese della prima metà dell’Ottocento, fino ad allora rinserrato in un classicismo da molti critici considerato ormai superato, proiettando l’arte della scultura verso nuove istanze di tipo romantico, non esenti peraltro da influssi naturalistici.
Sotto questo aspetto, Varni fu molto attento ai movimenti artistici di più ampio respiro che potevano toccare anche solo marginalmente il suo principale campo di azione.
Ritrattista ufficiale di casa Savoia, fu consigliere del principe Odone, che gli acquistò lo splendido gruppo classicheggiante L’amore che doma la forza.
Fu anche collezionista, studioso di arte antica e autore di testi storico-artistici.
Santo Varni scultore coevo e per diversi aspetti affine a Vincenzo Vela (ad esempio, fu ritrattista di Casa Savoia), il genovese Santo Varni fu anche storico e ricercatore.
E pure collezionista: i suoi gusti si riflettono perfettamente nella configurazione della sua casa-museo, a Genova.
urante tutta la vita, Santo Varni colleziona ogni genere di oggetto d’arte e di archeologia, dall’antichità classica ai suoi contemporanei.
Allestisce una casa-studio-bottega a Genova dove conserva marmi antichi, calchi di gesso, disegni, armi, monete, vasi, miniature e ogni altro oggetto d’arte acquisito durante campagne di scavo e attraverso una rete internazionale di contatti di primo piano.
Nel corso della sua lunga carriera riceve numerose onorificenze coronate, nel 1881, con la nomina di Commendatore della Corona d’Italia.
Nel 2010 il Comune di Genova ha acquisito un cospicuo ed eccezionale fondo di più di 750 disegni e 11 sculture dell’artista genovese, fondo donato alla città da Marco Fabio Apolloni.