Genova 1841 – Genova Sampierdarena 1908
Antonio Varni pittore ligure
Antonio Varni si iscrisse all’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1853; nel 1862 partecipò al concorso per la Pensione Durazzo, vinto poi dal Grana. Grazie alla rinuncia di quest’ultimo, il Varni, succedendogli, potè recarsi a Firenze per approfondire i suoi studi.
Vi rimase per cinque anni.
A Firenze fu allievo di Antonio Ciseri ed Enrico Pollastrini, che lo avviarono alla pittura storica.
Durante la sua permanenza a Firenze venne in contatto con i macchiaioli, esperienza che risultò fondamentale nella sua formazione artistica e che lo indirizzò verso la pittura di paesaggio eseguita dal vero.
A Firenze, Varni, espose alle mostre della Promotrice dal 1866 al 1898.
Il suo esordio alla Promotrice genovese avvenne nel 1858.
Rientrato a Genova, memore dell’ esperienza acquisita a contatto con i macchiaioli, si dedicò alla pittura di paesaggio, raffigurando scene di vita cittadina, figure popolari.
In questo contesto maturò la sua adesione alla Scuola Grigia, che rappresentava la nuova pittura di paesaggio.
Nel 1870 vinse il premio Principe Oddone.
Fu anche pittore di soggetti storici, di genere e di ritratti.
A Genova Varni durante i raduni dei “grigi” in Palazzetto Doria, e definitivamente maturò la sua visionetonale, con soggetto dominante il paesaggio e la scena di vita quotidiana en plein air.
Il rigore compositivo delle sue opere, appare temperato in un tonalismo condotto su pochi toni, ispessiti nella loro intensità di base e accorpati con il senso plastico degli oggetti, paesaggi, spazi d’aria di cui si compone il motivo.
La pittura di macchia fornisce all’artista un metro sicuro sul quale esprimere una emozione di paesaggio, sorretta da un’acutezza di osservazione che gli consente di ridurre all’essenza il motivo. l raggiungimenti più alti di Varni si hanno allo quando il pittore tocca un estremo equilibrio fra l’istanza veristica, e la calibra misura pittorica.
A partire dagli anni settanta Varni mantiene intatta la sua sostanziale adesione postulati “grigi”. Pur alternando la pittura en plein air con l”esecuzione figurazioni storiche, mai abbandonate, e indulgendo talvolta, specialmente n nuovo secolo, rappresentazioni di “maniera”, egli rimane sostanzialmente, con Angelo Costa, il pittore più a lungo fedele alla poetica e ai modi della “Scuola grigia“.
Se evince quindi che nelle opere dipinte dal vero il pittore raggiunse i più alti livelli qualitativi; opere dominate da un pacato tonalismo.
Per citarne alcune fra le più rappresentative: La Foce, Scogliera di San Nazaro, Mattino a Pegli, Borgo Incrociati, San Pietro a Prà, Spiaggia di Voltri, Motivo presso il porto di Genova.
Partecipò alla IV Biennale di Venezia del 1901, esponendo l’opera Motivo presso Rossiglione.
Dal 1869 iniziò le sue partecipazioni alla Promotrice torinese, proseguendole sino al 1898.
Antonio Varn fu artista ineguale, sia nella tendenza che nel valore dei dipinti, e trattò di preferenza il soggetto storico e di genere, più raramente il paesaggio.
All’Esposizione retrospettiva della Pittura Ligure dell’Ottocento, ordinata a Genova nel 1926, apparvero le sue opere: La monaca morta, Paggio che scrive, L’oratorio di San Rocco a Prà, il bozzetto del ritratto del benefattore Tebaldini, La Foce (bozzetto); Portatrice d’acqua.
Per commissione del banchiere D. Parodi di Genova dipinse inoltre una serie di scene dei “Promessi Sposi”: Don Abbondio accompagna l’Innominato; Padre Cristoforo in casa di Agnese; Lucia al convento di Monza; Renzo dal dottore Azzeccagarbugli.
Sue opere presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi, l’Accademia Ligustica di Genova ( Dante e Virgilio incontrano Sordello), la Quadreria della Camera di Commercio di Genova (Paggio che scrive) , il Museo del Risorgimento, Ospedali di San Martino.