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Busto Arsizio (VA) 1871 – Milano 1956 

Arturo Tosi pittore che ha operato in Liguria

Arturo Tosi trasferitosi con i genitori a Milano nel 1882, Tosi si iscrisse nel 1889 alla Scuola di Nudo del l’Accademia di Brera e frequentò per due anni, lo studio di Feragutti Visconti, pittore di formazione scapigliata.
Al 1891, anno dell’esordio alla Permanente di Milano, risale l’incontro con Vittorio Grubicy che divenne suo estimatore e amico.
Tra il 1895 e  il 1910 Tosi si liberò delle reminiscenze della tradizione pittorica tardo-ottocentesca, affidando alla veemenza dell’elemento cromatico la forza espressiva della sua pittura: egli stesso definì questo il suo “periodo alcoolico”.
Dal 1909 partecipò a ogni edizione della Biennale di Venezia; nel 1911 prese parte all’Esposizione Internazionale di Roma.
In quegli anni si dedicò quasi esclusivamente alla pittura di paesaggio en plein air eseguendo numerosi pastelli e acquerelli con scorci della Val Seriana e del Tigullio, ambienti ricorrenti nella sua produzione: come le valli del bergamasco, anche la Riviera ligure fu per Tosi luogo fondamentale d’ispirazione artistica.Intorno al 1920 la “scoperta” di Cézanne lo indusse a rielaborare in senso spaziale e strutturale la cromia impressionistica.
Nel 1922 partecipò alla mostra inaugurale della Bottega di Poesia a Milano e, nel 1923 tenne una mostra alla Galleria Pesaro.

L’anno seguente Arturo Tosi espose alla Sociétè de Beuax-Arts: in quell’occasione conobbe Margherita Sarfatti e nel 1925, entrò insieme all’amico Alberto Salietti, nel comitato direttivo di Novecento, partecipando da allora in poi a tutte le mostre del gruppo in Italia e all’estero.
“È tra i pittori del primo gruppo del Novecento Italiano Arturo Tosi, buon pollone del grande albero della pittura lombarda; in linea retta discende da tutti i migliori nostri dell’Ottocento; dal Piccio al Ranzoni e ad Emilio Gola, non vi è nessun maestro dal quale il Tosi non abbia saputo imparare.
Ha ereditato da tutti, è parente di tutti, ma non è uguale a nessuno; la sua fisionomia caratteristica è viva, ben definita e chiara”.    (Sarfatti)          

Dal 1928 prese parte a quasi tutte le mostre sindacali milanesi; alla Prima Quadriennale di Roma del 1931 e si aggiudicò il primo premio.
Nello stesso anno gli fu assegnato il “Grand-Prix” della pittura a Parigi“, città che, nel 1937, gli dedicò una grande personale.
Fedelissimo alla Riviera ligure per tutta la sua lunga vita sarà Arturo Tosi che scriverà, a proposito della sua ricerca di un’aderenza più intima al sentimento agreste della natura, di averla trovata nelle belle vallate del Bergamasco e sui colli della Riviera Ligure.
I colli della Riviera Ligure diventano i fondamentali della geografia pittorica di Tosi che  vi  soggiorna ogni anno nei mesi fra l’inverno e la prima­vera dal 1915 fino al gennaio 1956. Datano 1915 alcuni dei primi acquerelli di Portofino.
Oltre a Tosi, Funi,  il movimento novecentista in Liguria si completa attraverso altre presenze più o meno assi­due: Ubaldo Oppi, Anselmo Bucci, Mauro Reggiani, Virginio Ghiringhelli ma anche Piero Marussig, Mario Vellani Marchi e Raffaele De Grada, tutti assidui frequentatori di casa Salietti a Chiavari.

Tosi dipinge tra gli ulivi liguri della Liguria

Tra le sue principali opere ricordiamo: Testa di fanciulla (Galleria d’arte moderna, Milano), Ritratto di mio padre, Terre arate, La Terra (trittico, premiato con medaglia d’oro del Ministero della pubblica istruzione), Zoagli (Galleria d’arte moderna, Venezia), Campagna autunnale (Galleria d’arte moderna, Roma), La messe (Galleria d’arte moderna, Firenze), Strada di S. Lorenzo (Galleria d’arte moderna, Milano), Strada per Clusone (Museo Mussolini, Roma), Il Dezzo (Galleria d’arte moderna, Torino), Ponte della Silva (Museo del Lussemburgo, Parigi), sei paesaggi in litografia.
Nel 1956 anno della morte, la XXVIII Biennale di Venezia lo ricordò con una retrospettiva con le seguenti opere:

MATTINO A FIORANO (1894) ALBA (1894) VAL SERIANA (1894) NEVE (1894) NUDO ROSSO (1895) MONTAGNE E NUVOLE (1895) NUBI DI GIUGNO (1896) PAESAGGIO ALPINO (1898) INVERNO (1900) PAESAGGIO DI ROVETTA (1900) VENTO IN MONTAGNA (1900) PAESAGGIO (1911) PAESAGGIO (1911) PAESAGGIO (1911) PAESAGGIO (1911) PAESAGGIO (1911) IL VIALE (1921) ANEMONI (1922)  RIVIERA DI LEVANTE (1923) ZOAGLI (1923) CAVI DI LAVAGNA (1926) LA SALITA (1926) CIPRESSO A ZOAGLI (1927)  LA BAITA (1927) ULIVI A ZOAGLI (1928)  AGRO DI ROVETTA(1928)
Cipresso a Zoagli
TERRE ARATE (1928) NATURA MORTA CON FICHI E PESCHE (1930) DALIE (1935) NATURA MORTA CON LA BOTTIGLIA BIANCA (1935)  ZOAGLI DAL PONTE (1937) MADONNA DI NOSARICO (1939) NATURA MORTA CON BUSTO (1939) NATURA MORTA CON ANGURIA (1939) NATURA MORTA CON I FICHI (1939) NATURA MORTA DEI GLADIOLI (1940) TETTI ROSSI A FORTE DEI MARMI (1940) IL CESTELLO DI PERE (1940) FIORI (1940) NEVE D’AUTUNNO (1941)  PUNTA DELLA DOGANA (1942)  ULTIMA NEVE (1943) INGRESSO AL MIO GIARDINO (1943) NATURA MORTA CON MELONE (1944) ROSA TEA (1945) NATURA MORTA DELLA PERA (1947) IL VIALE DEGLI ULIVI (1947) SAN GIORGIO MAGGIORE (1947) ISOLA DI SAN GIORGIO (1948) TERRE ARATE (1948) PORTOFINO (1948) ESTATE A ROVETTA (1950) FIORI (1950) MATTINO SUL DOSSO (1950) PAESAGGIO (1951) MATTINO GRIGIO: LAGO D’ISEO (1953) FIORI (1953)  FIORI (1953) IL MIO GIARDINO (1953) FIORI (1955)  FIORI (1955).

Nel 1998 a Brescia  (Palazzo Martinengo)  è stata ordinata un’esaustiva mostra antologica “Arturo Tosi. Natura ed emozioni”.

Tosi rappresenta l’ala più vicina alla tradizione ottocentesca.
La sua pennellata fluida e pastosa e la sua ispirazione paesaggistica si riallacciano a una scuola pittorica che dal Fontanesi e dal Piccio giunge alla Scapigliatura e a Gola, rappresentando quasi un anello di congiunzione tra Novecento e Ottocento. Come riassume Carrieri: ”Cremona, Ranzoni, Gola, Grubicy l’hanno preceduto, sono gli antenati di Arturo Tosi: ricerca della luce, la natura come verità e sentimento, naturalismo ed estasi, calcolo ed immediatezza, contrappunto, batticuore”. Con il gruppo sarfattiano, peraltro, Tosi condivide il senso della sintesi e di una salda struttura architettonica, nel suo caso mutuata da Cézanne. (Elena Pontiggia)

Tosi e la Riviera ligure di Levante (Golfo Tigullio)

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