Taggia (IM) 1816 – Roma 1859

Salvatore Revelli scultore ligure

Salvatore Revelli manifestò un precoce talento artistico , Tommaso Littardi gli offrì di proseguire gli studi a Roma.
Nel 1840, con una copia del Torso del Belvedere, vinse il primo premio nel concorso annuale dell’Insigne e Pontificia Accademia Romana.
Nel  1845 la regina di Sardegna Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, gli commissionò per la chiesa di S. Massimo a Torino un bassorilievo in marmo della Deposizione di Cristo, soggetto al quale Revelli stava lavorando per proprio conto da almeno un anno: terminata nel 1851, l’opera proclamava una forte sensibilità per l’interpretazione purista del tema religioso e sanciva un punto di svolta nella sua carriera. Revelli vi rimase molto legato, tanto che due versioni in gesso furono da lui donate all’Accademia Ligustica di Genova quando venne designato Accademico di merito (1850), e nello stesso anno all’Accademia di Perugia, che lo nominò professore nel 1851; un terzo gesso è nell’oratorio della Trinità a Taggia.
Nell’agosto del 1846 ottenne incarico per la realizzazione del rilievo raffigurante Colombo, che incatenato sale la nave che deve condurlo in Europa, destinato al monumento a Cristoforo Colombo da costruirsi a Genova, nel quale furono coinvolti alcuni dei più importanti scultori italiani del momento, da Lorenzo Bartolini a Giuseppe Gaggini.
Si dedicò anche a temi mitologici (Bacco giovane con la pantera, 1848; il gesso si conserva all’Accademia Ligustica di Genova) e storico-allegorici, in linea con il clima politico del momento: i Pallavicini gli chiesero nel 1848 una statua raffigurante il Risorgimento d’Italia, da ritenersi perduta; il Prode Carlo Alberto nell’atto che libera la Lombardia dagli artigli dell’aquila bicipite fu lodato da Vincenzo Gioberti.
Salvatore Revelli ormai affermato sul circuito internazionale, aprì a Roma un nuovo studio nel giugno del 1857 e nel novembre del 1858 divenne accademico di S. Luca, ma la salute malferma ne rallentò il lavoro.

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