Trieste 1901 – Arenzano (SV) 1978
Lucia Morpurgo Rodocanachi pittrice ligure
Lucia Morpurgo Rodocanachi nel 1914 si trasferisce a Genova, dove nel 1920 si diploma maestra con il massimo dei punti, sebbene non eserciterà mai la professione.
Gli anni giovanili sono scanditi da furiose letture, dalla passione per la pittura, il ricamo e la grafologia, e da una fitta, indefessa corrispondenza epistolare, attività che l’accompagnerà per tutta la vita.
Nel 1930 sposa il pittore Paolo Stamaty Rodocanachi, amico di artisti come Montale e Sbarbaro; da Genova Lucia e Paolo si trasferiscono ad Arenzano, luogo tranquillo e ideale per dedicarsi all’arte, inizialmente in una casa piccola.
La seconda casa di Arenzano, la “casa rosa” dalle ampie stanze, disegnata da Paolo fin nei minimi particolari, diventa un polo d’attrazione per artisti.
A partire dal 1935 Lucia registra le visite su un curioso diario, un libretto rilegato in pergamena e carta stampata, chiamato “Libretto delle visite”.
Nel 1933, dopo una lettera di Montale del 9 giugno, Lucia inizia la sua attività di traduttrice, che le permetterà di combattere la noia inflitta dall’isolamento nella casa di Arenzano e la consegnerà al lavoro di traduttrice “negra” per Vittorini, Montale, Gadda e Sbarbaro, risucchiandola in un vortice di pressioni e scadenze serrate.
La casa di Arenzano non era solo una romantica sistemazione, ma soprattutto rispondeva alle esigenze artistiche del marito, pittore di paesaggi e amante della campagna.
Il peso della solitudine e l’insofferenza di Lucia impregnano le numerose lettere della “gentile negra” agli amici Montale, Sbarbaro, Bazlen, Gadda e Barile, unico legame col mondo.
Oltre alla sua importante attibità letteraria ebbe un periodo in cui si dedicò alle arti appliceta, collaborando in particolare con la società D.I.A.N.A., nata nel 1928, ed esponendo a varie rassegne della Biennale d’Arti Decorative – Mostra Internazionale di Monza.
Con la seconda guerra mondiale, il precario equilibrio di Lucia si rompe: gli amici degli anni Trenta si allontanano, le visite si fanno sempre più rade, Lucia è sempre più sola.
Il 25 maggio 1958 muore Paolo Rodocanachi.
Lucia Morpurgo Rodocanachi di tanto in tanto traduce qualche opera, e per sopravvivere ritorna a dedicarsi alla pittura e al restauro di dipinti antichi.