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Torino 1889 – 1950

Francesco Mennyey pittore che ha operato in Liguria

Francesco Mennyey frequentò l’Accademia Albertina e solo dopo la guerra si dedicò con intensità all’incisione, diventando uno dei più grandi incisori del primo Novecento, e proprio grazie a questa sua attività nel 1924 fu invitato alla Biennale di Venezia.
Già nel 1922, Emilio Zanzi (critico e storico dell’arte) circa il nostro artista aveva scritto: “Francesco Mennyey è oggi un pittore e acquafortista di prim’ordine. Da qualche tempo seguiamo con stupita ammirazione la sua concessione. Qualche suo lavoro esposto nella passata Quadriennale era destinato al Civico Museo. Ora si presenta con opere ancora più forti di disegno più impregnate di poesia, diremmo più drammatiche”.
Il suo esordio espositivo in qualità di pittore, era avvenuto nel 1914, nella annuale rassegna della Promotrice di Torino
Avviatosi alla carriera militare divenne ufficiale dell’esercito con mansioni di fiducia all’estero.
Ebbe così modo di visitare altri paesi quali: Francia, Olanda, Turchia, Romania, Estonia, Belgio, Grecia e isole Egee, portando con sé nei dipinti, scorci di quei luoghi, veri e propri momenti di alta narrazione stilistica.
Legato alla città natale con senso umano e artistico vi trasse le sue più belle incisioni, un magistrale impegno.
Francesco Mennyey nel 1928 venne inaugurata la 86° Mostra Nazionale della Società Promotrice di Belle Arti di Torino, sotto gli auspici e la guida di S. A. R. il Duca d’Aosta, Mennyey presentò: I gasometri (acquaforte) e il dipinto titolato Piccolo porto ligure opera derivante dalle sue assidue frequentazioni della costa ligure.
Il recensore della stessa Emilio Zanzi tra l’altro scrisse: “…Notevoli sono i paesaggi torinesi e suburbani del Valinotti nei quali le acerbezze cromatiche sono alternate dalla larga visione sintetica dell’ambiente sentito ed espresso con sincero vigore e da tenere presente quelli di Francesco Mennyey e del Manzone”.
Nel 1930 è ancora alla Biennale di Venezia con due opere incise.
Sempre nel 1930, fu presente alla II Sindacale Regionale Piemontese di Torino. e nel 1931 a Atene alla mostra della Settimana Italiana in Atene.

Francesco Mennyey nel 1932 fu invitato per la quinta volta alla XVIII Biennale di Venezia
Nel 1939 partecipa alla III Esposizione della Quadriennale Romana.
Non ostante il suo girovagare per mezza Europa, trovò anche lo spazio per dedicarsi all’insegnamento delle sue materie preferite, presso la Scuola di Arti Grafiche di Torino “Antonio Fontanes”i, dove fu docente di “Tecnologia e Scienze applicate all’Arte” e “Tecniche incisorie”.
Dopo la sua morte, sulla sua opera cadde il silenzio e soltanto nel 1968 la Galleria Etruria di Cuneo lo ricordò con una mostra postuma.
Vittorio Bottino scrisse circa il Mennyey: “…Un artista che lavorò quasi in silenzio, -cronista- di un’epoca inserito nel postimpressionismo che si riallaccia alle tradizioni piemontesi di Antonio Fontanesi e di Lorenzo Delleani

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