Genova 1825 – 1899 

Tammar Luxoro pittore ligure

Tammar Luxoro nel 1892 frequentò, presso l’Accademia Ligustica di Genova, i corsi del pittore vedutista Pasquale Domenico Cambiaso, maestro, anche, del Principe Oddone di Savoia.
Il Luxoro divenne Accademico di Merito classe pittori nel 1864 e direttore della Scuola speciale di paesaggio nel 1874, riuscendo, finalmente ad affermare la validità della pittura verista, in contrasto con l’accademismo allora imperante (rappresentato dal Cav. Giuseppe Isola).
Quindi la pittura di Tammar Luxoro si era trasformata passando dal vedutismo di gusto tradizionale del Domenico Cambiaso (e ancor prima dal Luigi Garibbo), ad un’arte meno documentale e più attenta allo studio ed alla interpretazione delle variazioni dei toni, delle atmosfere e della luminosità.
Attento alle novità della contemporanea pittura di paesaggio, fu presto attratto dal romanticismo del ginevrino Alexandre Calame, l’influenza del quale è riscontrabile in Paesaggio con pastore (1845 circa) e nel 1856 incontrò Antonio Fontanesi che in quel periodo soggiornava in Liguria; anche la  presenza, tra il 1849 e il 1854, a Genova del vedutista bellunese Ippolito Caffi influenzò la sua ricerca pittorica, lo si può evicere dal dipinto Effetto luna esposto nel 1854.
Dal  naturalismo di  Daubigny e dal realismo di Corot  apprese la tecnica del fusain e trasse suggerimenti utili che lo portarono a liberarsi dai rigidi schemi accademici così come dalla maniera calamista.
Attivamente presente nella vita culturale della sua città, nel 1848 promosse una lotteria di bozzetti e oggetti d’arte a beneficio delle famiglie dei volontari della prima guerra d’indipendenza. Da questa iniziativa nacque, l’anno successivo, la Società promotrice di belle arti di Genova, di cui  fu uno dei membri fondatori, nonché consigliere dal 1863 al 1865 e dal 1871 al 1874.
Il superamento della lezione di Calame e Caffi si avverte alla Promotrice del 1856 dove espose il dipinto Ponte dei Fieschi sull’Entella presso Chiavari (Genova, palazzo della Prefettura) in cui si volgeva all’osservazione acuta e partecipe del motivo naturalistico.
Alcune opere apparse alla XV Promotrico torinese del 1857 tra le quali Bosco d’ulivi e Voltri ora distrutto con un gruppo di paesaggi affermarono la definitiva adesione dell’artista alla poesia del vero.
Questo portò Tammar Luxoro ad indirizzare la sua arte ancor più verso il paesaggio ed il senso più profondo dell’ elemento naturale.
Ebbe celebri allievi fra i quali Ernesto Rayper e Alfredo De Andrade (da lui indirizzati al Fontanesi), che lo portarono a conoscere i pittori piemontesi della nascente Scuola di Rivara, con loro, intorno al 1860, iniziò un sodalizio che ebbe a Carcare il suo punto privilegiato di incontro e di lavoro, da cui prese vita la Scuola grigia genovese che ebbe tra i suoi principali promotori e testimoni lo scrittore A.G. Barrili.
Dopo la metà del secolo XIX si interessò alla pittura di macchia, più sciolta e schietta, rappresentata in quegli anni alle Promotrici genovesi dalle opere dei toscani S. De Tivoli e C. Ademollo, provenienti dall’esperienza di Staggia, e da T. Signorini.
Tammar Luxoro
stabilì rapporti tra pittori liguri e macchiaioli toscani, all’epoca impegnati nella definizione della nuova pittura anche grazie ai contributi dei napoletani F.S. Altamura, aggiornato sulla tecnica del ton gris francese, e di D. Morelli.
Abbandonando i retaggi romantici ancora presenti nel Paesaggio (anche noto come Dante e l’Entella: Genova-Nervi, Galleria d’arte moderna), acquistato da Odone nel 1865,  espose nel 1866 una veduta del porto di Savona (Marina), caratterizzata da un ampio taglio prospettico vicino, compositivamente, a Il golfo di Spezia del 1864 (Accademia ligustica di belle arti).

File:Tammar luxoro, l'entella, intra siestri e chiavari s'aduna ...

Marina o Porto di Savona, 1899, (Genova. GAM)
Sopra: Paesaggio o Dante e l’Entella, 1863 (Genova. GAM)
Sotto: Il golfo di Spezia, 1899, (Genova. Museo Accademia Ligustica)

All’esposizione Nazionale di Parma del 1870 ottenne la medaglia d’argento con un soggetto originale legato alla realtà e alle conquiste del progresso, La via ferrata (o Il fumo della vaporiera: Genova-Nervi, Galleria d’arte moderna). Esposto nello stesso anno alla Promotrice genovese e l’anno successivo alla XXX Promotrice torinese, nel 1872 il quadro fu tradotto in incisione da Rayper (Riviera ligure).

File:Tammar luxoro, la via ferrata.jpg - Wikimedia Commons

E. Rayper, Riviera ligure, 1872
Sopra: T. Luxoro, La via ferrata o Il fumo della vaporiera, 1870 (Genova. GAM)

A questo dipinto “innovatore” seguirono Il palo telegrafico e Il molo nuovo a Genova presentati, rispettivamente, alle Promotrici fiorentine del 1873 e 1874 ed a moltre altre esposizioni  ritenendole rappresentative della sua ultima indagine.
Tammar Luxoro presentò sue opere alla Società Promotrice genovese fin dalla prima esposizione (nel 1850 al 1871); partecipò all’Esposizione di Parma nel 1870, a quelle di Milano nel 1870, 1876, 1881, e a quella di Torino nel 1884.
Persoaggio di spicco nell’anbito culturale dal 1886 fece infatti parte anche del Comitato promotore delle celebrazioni previste nel 1892 per il quarto centenario della scoperta dell’America e dell’organizzazione dell’Esposizione universale prevista alla Foce.

Si occupò anche di conservazione e restauro di monumenti genovesi (concorrendo a salvare Palazzo San Giorgio allora minacciato di demolizione).
Fino alla morte (1899) continuò a lavorare all’interno dell’Accademia ligustica, difendendo la necessità dell’insegnamento della storia dell’arte per sensibilizzare le nuove generazioni ai problemi di tutela del patrimonio storico-artistico.
Come detto,  sue opere sono presso l’Accademia Ligustica di Genova “Golfo di La Spezia visto da Portovenere”; Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi “La strada ferrata”; “Dante presso l’Entella”; Camera di Commercio di Genova “Ponte a Voltri” .

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