Alba (CN) 1869 – Genova 1935
Giovanni Grifo pittore ligure
Giovanni Grifo all’età di otto anni venne iniziato all’arte dallo zio Enrico Gamba affreschista piemontese, ordinario di disegno all’Accademia Albertina.
In questo stesso istituto artistico studiò per circa due anni per poi seguire il Maestro in un viaggio attraverso la Germania, il Belgio e l’Olanda, frequentando gli artisti di quelle nazioni e riportandone impressioni e studi assai importanti per la sua formazione artistica.
Trasferitosi a Genova con la famiglia, benché quattordicenne proseguì da solo gli studi ispirandosi all’opera del Dorè, del Maccari ed in modo particolare, del Barbino.
Giovanni Grifo in possesso di una buona cultura e di una eccezionale memoria accompagnata da una grande facilità disegnativa caricaturale nel 1888 con Bacigalupo, Malinverni, Morro, Vassallo e Villa partecipò alla fondazione del foglio umoristico “Sigaretta”.
La pittura di Giovanni Grifo, legata alle tarde conquiste della scuola storica, sia per la sapienza delle composizioni che per l’eleganza delle forme assume un carattere tutto suo quando sovrappone al problema pittorico la vivace movimentazione e l’acceso colorito.
Trattò con pari facilità tutte le tecniche pittoriche: l’affresco, la tempera, l’acquarello e la pittura ad olio.
Della pittura di cavalletto, in gran parte realizzata nello studio in una delle cupole del palazzo della Borsa di Genova realizzò le sue più importanti opere speciale cenno meritano le sue decorazioni a fresco su volte e facciate.
Lavorò come scenografo nei teatri di Chiavari (1886), di Albenga e di Alessandria (teatro Finzi, (1903).
Si affermò nel concorso per la decorazione della facciata del palazzo S. Giorgio.
Per l’originale capriccio d’artista si astenne sempre dal partecipare alla mostre d’arte ma rese di pubblico dominio il suo amore per Genova e la sua fede per la tradizione, restaurando, a sue spese e con non poco rischio per la sua salute l’antico stemma di Genova sulla facciata della Lanterna.
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