Crespellano (BO) 1894 – Torino 1944
Cesare Gheduzzi pittore che ha operato in Liguria
Cesare Gheduzzi figlio e fratello di pittori, si accosta inizialmente alla pittura come autodidatta, stimolato proprio dal confronto con il padre Ugo e il fratello Giuseppe.
Dopo aver trascorso i primi anni della sua vita a Crespellano, si trasferisce nel 1900 a Torino dove il padre si dedica all’allestimento delle scenografie del Teatro Regio.
Qui incontra Carlo Follini, del quale sarà allievo e il cui insegnamento sarà decisivo per la sua maturazione di artista al punto, talvolta, da rendere credibili certe indebite “promozioni” di suoi lavori alla più apprezzata firma del Maestro.
Tuttavia, nella larga produzione di paesista e marinista, pur nell’evidenza di una sempre rintracciabile e ravvisabile matrice folliniana, sono individuabili i caratteri distintivi, ben formati di una personalità autonoma: simili a quelli di Follini, gli stilemi di figurette e di risalti luminosi, ma in Gheduzzi risolti ora con secchezza e colori freddi, senza intenzioni espressive che l’immediatezza di una resa godibile del soggetto; ora come in questa grande tela, assai rappresentativa, con drammatizzazioni scenografiche in cui il riferimento naturalistico è subordinato alle opportunità di un marcato effettissimo.
Cesare Gheduzzi frequenterà come il suo maestro la Riviera ligure realizzando ampie vedute di mare, paesaggi costieri e pescatori all’opera, che riproduce con fedeltà ed eleganza.
Nel 1917 una sua opera è presente all’esposizione della Società Promotrice alle Belle Arti e al Circolo degli Artisti di Torino e nel 1942 presenta alcune sue opere alla Galleria Civica di Arte Moderna di Torino.
Dopo la sua morte si sono tenute diverse esposizioni postume, soprattutto e Torino e Milano.