Quistello (MN) 1907 – Genova 1988
Dino Gambetti pittore ligure
Dino Gambetti nato a Quistello, in provincia di Mantova, nel 1907, fu un celebrato pittore, incisore e ceramista.
Studia architettura alla Scuola Superiore di Torino ed organizza numerose mostre personali in varie città italiane: Genova, Torino, Milano, Roma, Verona, Como, Savona, ecc.
Attiva, anche, la sua partecipazione a numerose mostre regionali, nazionali ed internazionali.
Verso il 1920 si avvicina al Secondo Futurismo partecipando alle più importanti rassegne dell’epoca: Mostra dei Trentaquattro pittori futuristi, Galleria Pesaro, Milano, 1927; Mostra del Presepio per Famiglie, Genova 1929; Mostra Futurista, Pittura, Scultura, Aeropittura, Galleriad’Arte Firenze, 1931.
Ha collaborato, nel 1928, al padiglione futurista della Nazionale e al foglio futurista del settimanale “Il Nazionale” di Torino; fece anche parte del Gruppo della Casana, dal 1945.
Sotto l’egida di Filippo Tommaso Marinetti, nel 1930, fonda a Genova, col contributo di alcuni valenti attivisti, il “Gruppo Futurista Sintesi”, la cui prima mostra si tenne nel 1938.
Alcuni dei partecipanti: Dino Gambetti, Tullio Mazzotti, Giacomo Picollo, Libero Verzetti, Lelio Pierro, Edoardo Alfieri, Luciano Lombardo, ecc.
Nello stesso anno (1938) presenta alla Galleria Genova la sua prima personale, seguita l’anno successivo da una seconda presso la Galleria d’arte Rinaldo Rotta.
Una fase particolarmente importante e formativa per il suo percorso artistico, è quella legata alla produzione di ceramiche presso la Fabbrica Mazzotti, di Albisola.
Anche in questo caso la tematica prevalente è quella futurista.
Si dedica, altresì, alla scenografia, alla decorazione e all’affresco di pubblici edifici.
Dino Gambetti nel 1949 viene nominato Accademico di Merito presso l’Accademia Ligustica di Genova.
Numerosi i premi ricevuti: alla Mostra Nazionale d’Arte Sociale (Genova 1949); alla Mostra Nazionale del disegno, sempre a Genova.
A questo proposito dobbiamo ricordare come la grafica ed il disegno rappresentino un momento importante nel suo percorso artistico (specie verso gli anni settanta).
Anche se, dobbiamo ricordare, che ancor prima della guerra egli collabora, come illustratore, per il “Lavoro” e il “Corriere del Popolo”.
L’evoluzione di questa sua tecnica lo porterà ad equiparare stilisticamente la pittura e il disegno.
Nel suo studio abitazione di Corso Firenze egli realizza personalmente le sue incisioni, stampa compresa, con l’ausilio di un torchio a mano.Le tematiche ricorrenti sono un misto di realismo e fantasia.
Nel 1970 partecipa alla Terza Biennale di Arte Grafica Italiana a Faenza; seguono importanti collettive e personali a Piacenza, Sassari e Alessandria; partecipa, poi, al 9° Premio Nazionale di Pittura Città d’Imperia, con l’opera “Madre e figlia”. In precedenza aveva preso parte alla “Prima rassegna della pittura ligure” a Savona nel 1964, Municipio.
Qui presentò tre opere: Motivo ligure, Vecchia Savona, Alla finestra.
La Banca di Novara gli ha dedicato una pubblicazione contenente ventiquattro riproduzioni a colori di sue opere.
Questo artista così silenzioso e riservato, ad un certo punto diradò la sua partecipazione a manifestazioni artistiche, sempre continuando, però, a dipingere fino all’ultimo, replicando, spesso, lo stesso soggetto (in particolare vedute del porto di Genova), a ciò spinto dalla necessità di riportare sulla tela le continue variazioni di colore.
Ricchissima e importante la sua attività espositiva, non circoscritta al solo ambiente ligure, ma estesa a tutto il territorio nazionale e internazionale.
Egli si distinse durante la prigionia del Campo di Hereford, per aver spinto un giovinetto all’arte ed alla pittura giudicandolo di grandi potenzialità.
Il giovane in questione era Alberto Burri che ricordò sempre il ‘Suo Maestro’ Dino Gambetti negli anni successivi in cui vide delinearsi il meritato successo mondiale che lo distinse.
Sue opere sono conservate a Genova-Nervi, presso la Galleria d’Arte Moderna; a Firenze, Galleria d’Arte Moderna; a Torino, Galleria d’Arte Moderna; ad Albissola, Collezione privata (Sacra famiglia); presso importanti musei esteri.