Genova 1893 – 1987
Alberto Helios Gagliaro pittore ligure
Alberto Helios Gagliardo nel 1909 frequenta l’Accademia Ligustica di Genova, allievo di Tullio Quinzio.
Espone con regolarità alla Promotrice genovese (1913-1959); sotto l’influenza del Previati esegue dipinti con tecnica puntinista (basti pensare all’autoritratto del 1912).
Tra il 1919 e il 1921 tale tecnica si evolve e si esprime nell’ esecuzione di opere a tematica simbolista.
Gagliardo entra a far parte del gruppo Pro Cultura Artistica accanto al poeta Edoardo Firpo e ai pittori Stefano Baghino, Alfredo Ubaldo Gargani, Domenico Guerello, Antonio Giuseppe Santagata ed altri. Partecipa, nel 1923 all’Esposizione Internazionale di Monza
Pro cultura artistica, che annoverava tra i suoi componenti , Guido Galletti, Francesco Messina, Armando Vassallo, oltre a Edoardo Firpo, con il quale strinse amicizia traendo diretta ispirazione dai contenuti e dal clima ideale della sua poesia.
Nel 1922. allestì un’ampia personale nell’ambito della Promotrice genovese. Vi espose, tra l’altro, Vecchio falegname assopito, soggetto poi ripreso in un’incisione ,
E Cristo gli parlò al cuore (forse il lavoro presentato alla Promotrice dell’anno precedente), Fumo (parte centrale del trittico La guerra, Miami, Wolfsonian Foundation); I cuori emersero dal ferro nemico, Lo sconosciuto.
Nel 1923 Domingo Motta lo incoraggiò a intraprendere l’attività di incisore, che progressivamente assumerà un peso sempre maggiore nella sua produzione dal 1923 al 1978 produrrà quasi duecento acqueforti, la prima delle quali, su rame, replicata su ottone nel 1924, è Fiero della solitudine, a partire dal 1935 a queste si aggiungeranno le incisioni a bulino.
Nel 1925 Alberto Helios Gagliardo presentò una serie di acqueforti alla Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi e prese parte alla III Biennale romana ove espose, nella sezione bianco e nero, uno Zampognaro la cui descrizione corrisponde a Fiero della solitudine.
Con l’opera All’aprirsi delle porte dell’asilo notturno, espose nel 1927 alla Quadriennale di Torino.
Dal 1928 partecipa regolarmente alla Biennale di Venezia fino al 1938 per tornarvi nel 1942 ed a tutte le mostre annuali organizzate, tra 1929 e 1944, dalla sezione ligure del Sindacato fascista di belle arti, dove espose dipinti e incisioni.
Nel 1940 partecipò, sempre a Genova, alla Mostra d’arte del mare, con Colombo in preghiera
E’ nominato Accademico di Merito alla Ligustica nel 1930 e nel 1938 direttore della scuola di incisione e xilografia all’Accademia Ligustica ed espone, nello stesso anno, alla Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea tenuta a Genova.
Partecipa, tra il 1940 e il 1960, a numerose esposizioni in Italia e all’ estero.
La sua evoluzione in campo artistico lo porta, poi, ad avvicinarsi alle tematiche care al movimento pittorico del Novecento italiano.
Pittore paesaggista e ritrattista, esegue anche dipinti a tema simbolico, mitologico, religioso.
Tra le altre mostre prese parte, si ricordano la Mostra nazionale di arti figurative di Torino del 1961 (Autoritratto) e il Premio nazionale ritratto e autoritratto di Livorno.
Sue opere figurano nella Galleria d’Arte Moderna di Genova-Nervi; nella Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano; a Parigi, Gabinetto delle Stampe; nella Galleria d’Arte Moderna di Torino; a Trieste, Museo Revoltella; a Malaga, Pinacoteca dell’Accademia Statale; l’Accademia Ligustica possiede un corpus di oltre trecento matrici originali, donate dallo stesso.
Della collezione della Wolfsoniana di Genova fanno parte, infine, l’incisione Lo studio dell’artista, oltre a una serie di Autoritratti e Ritratti ad acquaforte e due quaderni di schizzi.