Genova 1843 – 1914
Antonio Frixione pittore ligure
Antonio Frixione può considerarsi il continuatore dell’opera dei pittori vedutisti del primo ‘700 avendo riprodotto, oggettivamente e fedelmente, gli aspetti più salienti di Genova della seconda metà dell’800.
Frequentò dal 1859 al ’66 l’Accademia Ligustica di Belle Arti.
Conseguentemente il Frixione malgrado l’avviamento agli studi tecnici volle cimentarsi nelle belle arti seguendo le lezioni di Giuseppe Isola, titolare della cattedra accademica di disegno da rilievo e dal nudo, di Giuseppe Frascheri ordinario di Pittura e Colorito e di Raffaele Granara ordinario di incisione.
L’insegnamento del Frascheri legato alle manifestazioni pittoriche del romanticismo e dei temi soffusi di passione così cari all’Hayez e allo Scheffer, non avrebbe lasciato traccia nella personalità nascente del giovane pittore, così come non avrebbe subito, almeno in modo decisivo, l’influenza del Granara schieratosi con i rinnovatori appartenenti alla scuola grigia genovese ed affermatosi clamorosamente per avere introdotto nell’insegnamento il libero “paesaggio d’invenzione”, in sostituzione del logoro “rintaglio da stampa”.
Per una migliore ricostruzione del profilo artistico del Frixione, prima di sottolineare l’opera di pittore vedutista giova accennare alla sua attività di compositore di saggi letterari e poetici.
La pittura di Antonio Frixione denunzia in tutti i casi le “solide qualità” dai canoni artistici di Giuseppe Isola. “ Sentimento, disegno, colore, chiaroscuro e squisita finezza” furono da lui rinvigoriti ed esaltati a tal punto da promuovere da parte dello storiografo d’arte e di costume liguri Stefano Raibaudi il seguente giudizio piuttosto severo: “fu e si mantenne sempre un pittore verista conservatore tradizionalista accademico schiavo di un realismo arido, freddo, fotografico.
I suoi ritratti infatti furono prefetti, accuratissimi di una precisione e finitezza quasi esasperanti, ma riescono freddi obiettivi, oleografici”.