Cellatica (BS) 1893 – 1982
Maria Ferrero Gussago pittrice che ha operato in Liguria
Maria Ferrero Gussago attiva a Cellatica e ad Albisola Capo, è stata una degli esponenti del Secondo Futurismo; con gli artisti di questo gruppo, nel 1942, ha partecipato alla Biennale di Venezia presentando alcune opere, tra cui un ritratto ad olio di Farfa.
Nel 1943 ha aderito al Gruppo Futurista Sant’Elia ed ha partecipato alla quarta Quadriennale romana.
Ebbe l’apprezzamento di Marinetti per le opere di aeropittura.
Negli anni Cinquanta si è avvicinata alla sperimentazione di natura neodadaista, pur mantenendo stretti riferimenti con l’esperienza savonese maturata a contatto con Farfa e Tuilio d’Albisola.
Agli inizi degli anni Sessanta, fortemente influenzata da Lucio Fontana, si impegnò in una ricerca spaziale che pervenne al multipli in plastica ed alle costruzioni tridimensionali degli anni Settanta.
Le credenziali che può vantare Ferrero Gussago Maria a sostegno della sua operazione artistica sono inconsuete e notevolissime: da Leonardo Borgese a Piovene, da Marinetti a Fontana, da Farfa a Pennone e, ancora, Dino Bonardi, Nanda Mura, Ghiglione Raimondi, oltre a critici portoghesi e francesi.
Le sue apparizioni in mostre, poi, vanno da quelle nelle Gallerie “Gian Ferrari” (1940) e “Montenapoleone” (1963) alla Biennale di Venezia (1942) alla Quadriennale romana (1943).
Maria Ferrero Gussago a Brescia è presente alla A.A.B. (1963) allorché espone due gruppi di opere: l’uno composto da superfici coperte da tre strati di sottilissime reti metalliche sovrapposte, variamente decorate con colori, spaghi, grumi di sabbia e altri detriti; l’altro invece dalla tecnica polimaterica usata in modo informale e neo-dadà.
Le sue varie esperienze artistiche sembrano precorrere l’arte tridimensionale e affondano le radici nelle amicizie fiorite durante gli anni Trenta con protagonisti dell’arte nazionale.
Val dire, a tal proposito, sia pure brevemente della sua azione animatrice del cenacolo sorto in riva al mare di Savona: appassionata di pittura e sposa ad un colonnello, con il marito si era stabilita a pochi chilometri da Albissola, in una antica e singolare dimora.
Il pittore Farfa le propose di destinare alcuni locali di quella villa a esposizione.
La proposta piacque anche a Prampolini, futurista, e al poeta Pennone.
Ad essi, altri si associarono.
Nacque così un sodalizio dove entrarono anche Tullio d’Albissola, lo scultore Antonio Siri, il pittore Rodocanachi e il famoso Lucio Fontana.
Fra questi artisti, Maria Ferrero Gussago si fece apprezzare non soltanto per l’ospitalità offerta, ma anche per le doti creative, pur al confronto dei suoi ospiti ben noti per l’audacia espressiva.
Tutto si concluse nel 1960 circa, con la scomparsa del marito; la vedova tornò alla terra natia e si stabilì a Cellatica, riprendendo con rinnovato ardore la pittura, coi noti risultati.
Tra le personali si ricordano: Galleria Gian Ferrarl, Milano, 1939; Galleria Natarella, Savona, 1945, 1946; Galleria Montenapoleone, Milano, 1963, ’64, ’67; Galleria Il Brandale, Savona, 1978; Centro del Portello, Genova, 1980.