Brescia 1829 – Milano 1906
Giovanni Battista Ferrari pittore che ha operato in Liguria
Giovanni Battista Ferrari attivo frequentatore della Liguria e soprattutto della Riviera di Levante, soggiornò a Genova e a Santa Margherita Ligure.
Inizio gli studi presso la Scuola di Disegna Comunale di Brescia sotto la guida di Gabriele Rottini.
Nel 1856 è all’Accademia di Brera a Milano frequentando ai corsi di paesaggio tenuti da Zimmerman.
Soggiornò a Londra e in America dal 1862 al 1864.
E’ documentata una sua assidua partecipazione alla Promotrici di Belle Arti di Genova e Torino.
Dal 1858 fu sempre presente alle esposizioni Braidensi esponendo vedute trentine della val di Ledro, paesaggi lombardi e marine liguri.
Agli inizi degli anni Sessanta fu molto sensibile all’influenza degli artisti tedeschi operanti a Milano e da questi mutuò l’inclinazione per minuzie descrittive.
Solo nel decennio successivo si aprì verso una descrizione del paesaggio più sciolta e libera. A questo nuovo modo di dipingere deve nel 1879 il Premio Mylius a Brera (Milano).
Giovanni Battista Ferrari nel 1881 è documentata la sua presenza alla Promotrice di Belle Arti di Genova con l’opera “La Salvatrice ai Bagni San Giuliano di Genova”.
Giovanni Battista Ferrari, che si autodefinì pittore paesista, dipinse costantemente i luoghi più suggestivi delle terre lombarde, i laghi, la campagna della Brianza, la città natale e quella di adozione, Milano, dove si stabilì soltanto nel 1872, riproponendo però di continuo anche gli scorci di quella Val di Sole che aveva dato i natali al padre emigrato.
Il realismo e il pragmatismo della sua pittura si intrecciarono armonicamente con la predominante cultura romantica che permise all’artista di esprimere pienamente le seduzioni e il fascino dei sentimenti; la natura da lui dipinta non fu mai idilliaca, statica, ma colta nella sua quasi impercettibile esistenza quotidiana, popolata di gente operosa che non è mai ridotta a puro espediente pittorico.
Negli ultimi anni della sua attività il Ferrari mantenne uno stile nitido, sensibile alle innovazioni introdotte dai nuovi linguaggi pittorici; la pennellata divenne rapida, essenziale, la gamma cromatica si semplificò; il suo mestiere non degenerò nella maniera, ma si trasformò in linguaggio personale.
Giovanni Battista Ferrari si seppe così collocare tra quei pittori “minori” che, pur non essendo in grado di divenire protagonisti della nuova stagione pittorica, segnarono la storia della pittura di paesaggio lombarda della seconda metà dell’800.