Chiavari (GE) 1892 – 1978
Francesco Falcone scultore ligure
Francesco Falcone iniziò i suoi studi artistici presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova sotto la guida dello scultore Giovanni Scanzi (1840-1915) per poi perfezionarsi a Firenze all’Accademia di Santa Croce
Concluso il periodo di formazione, le vicende biografiche risultano quasi esclusivamente legate alla sua partecipazione a mostre nazionali e internazionali, con particolare evidenza durante gli anni Venti e Trenta, periodo in cui egli fu presente alle più importanti manifestazioni espositive dell’epoca.
Partecipò alle edizioni 1920, 1921 e 1922 della rassegna annuale della Società promotrice per le belle arti di Genova, con sculture in legno (1920: Baccanale; 1921: S. Giovanni Battista, Il lavoro, Ragazza, Bagnante; 1922: Piccolo fabbro, Testa di bimbo, Dante, Testa; se non altrimenti indicato, le opere non sono rintracciabili).
Successivamente, prese parte a quasi tutte le esposizioni della Promotrice genovese fino al 1933.
Sono documentate le sue partecipazioni alle Promotrici e alle Sindacali Liguri per un ventennio dal 1920 al 1940.
Partecipa a molte esposizioni nazionali e tra le mostre internazionali ricordiamo l’Esposizione Internazionale d’Arte di Parigi nel 1925.
Accanto alle sculture in legno, attività che privilegiò, ebbe modo di produrre in quegli stessi anni pregevoli lavori in bronzo e marmo, per lo più nell’ambito dell’arte sacra e a seguito di commissioni specifiche. Del 1923 sono infatti due marmi conservati al cimitero di Chiavari: la Testa di Cristo e il bassorilievo con Pie donne (lapide Zunino), oltre al bronzo Testa di Cristo (lapide Mori), ubicato nel cimitero genovese di Staglieno.
La partecipazione alla prima Biennale monzese suscitò controversie: mentre i critici ufficiali della mostra, Carrà e R. Papini, non manifestarono particolare entusiasmo per i suoi lavori. l’Ojetti invece si pronunciò in termini largamente positivi; comunque il contributo di Falcone alla rassegna fu premiato con il diploma d’onore.
Francesco Falcone nel 1924 aveva esposto per la prima volta alla Biennale di Venezia (Testa di centauro, legno).
Dopo questo esordio fu presente alla rassegna veneziana del 1928 con Angoscia o Madre e figlio ( legno) il cui caratteristico andamento a spirale si ritrova in altri lavori coevi, quali Orfanelle – esposto alla Promotrice del 1925 , Donna indiana , Nazzareno.
Successivamente prese parte ad altre due edizioni della manifestazione: nel 1925 espose Portafiori, Pasquina, Il bocciolo, Figurina di vecchio, Testa di fauno e Scirocco (Milano, Gall. d’arte moderna).
La sua opera analizzata da Franco Sborgi rivela “una produzione inizialmente vicina ad una sorta di simbolismo, ha presentato, in seguito, molteplici riferimenti: dall’attenzione per Donatello alla ricerca di un espressionismo materico sino ad una stilizzazione di tipo orientaleggiante che perviene ad esiti realistici”
Francesco Falcone lavorò sia il bronzo che il legno e il marmo.
Sue opere sono conservate al cimitero Monumentale di Staglieno (Genova) e alla Galleria d’Arte Moderna di Genova “Ritratto di fanciulla”, presso la Società Economica di Chiavari oltre che nella collezione degli Eredi.