Torino 1898 – 1981
Teonesto Deabate pittore che ha operato in Liguria
Teonesto Deabate terminato il conflitto nel 1918 iniziò a dipingere e, contemporaneamente, a occuparsi di arte applicata, in una dialettica intensa che lo caratterizzò nel panorama italiano e torinese. Espose, per la prima volta, nel 1922 alla LXXXI Promotrice delle belle arti di Torino.
Dal 1921 al 1924 collaborò con le Manifatture ceramiche Galvani di Pordenone.
Sempre nel settore della ceramica si ebbe la sua prima presenza alla I Mostra d’arti decorative di Monza nel 1923.
Nello stesso anno iniziò la collaborazione con il pittore-arredatore Gigi Chessa.
Nel 1927 espose alla Mostra del paesaggio piemontese presso la società Fontanesi e alla Quadriennale a Torino, alla LXXX Esposizione nazionale a palazzo Pitti a Firenze, e partecipò anche alla III Mostra d’arti decorative di Monza.
Partecipa alla Promotrice di Belle Arti di Torino quasi ininterrottamente dal 1922 al 1940, alla Biennale di Venezia nel 1934 e 1936, alla Società di Belle Arti di Firenze 1927 e alla Quadriennale di Roma nel 1935. Nell‘Esposizione internazionale di Torino del 1 928 realizzò decorazioni parietali per il teatro del padiglione delle feste e della moda per il padiglione mutualità e assistenza.
Sempre nel campo dell’arte applicata collaborò anche, dal 1927, con la ditta Lenci, attorno a cui ruotarono alcuni dei migliori artisti torinesi, per realizzazioni in panno e ceramiche.
Teonesto Deabate dal 1929 iniziò l’insegnamento alla Scuola superiore di architettura di Torino (poi facoltà dei politecnico di Torino) che continuerà fino al 1970. Contemporaneamente proseguì un’intensa attività pittorica con, paesaggi piemontesi e della Riviera ligure e con esposizioni in varie gallerie private e pubbliche.
Nel decennio 1930-40 progettò molti arredamenti innovatori tra i più significativi in quel periodo.
Dalla fine della seconda guerra mondiale concentrò la propria attenzione sulla pittura dipingendo paesaggi, nature morte e figure nel solco della tradizione figurativa, trovando le annotazioni più originali in un rapporto luce-colore.
Negli anni Cinquanta espose alle principali mostre collettive di Torino e in numerose esposizioni personali (galleria Martina e galleria Mastarone a Torino, 1955).
Dal 1960 al 1980 si recò spesso in soggiorni di lavoro al lago d’Orta, sulla laguna veneta e in valle di Susa e di questi luoghi egli lasciò cicli pittorici ad olio e ad acquerelli.
Nell’opera di Deabate le dimensioni sono quasi sempre affettive, le colline, il mare di Liguria, la campagna; e i colori sono quelli dettati da un approccio delicatissimo attuato attraverso il filtro della luce, che li sbianca, li intenerisce, li flette come una luce di meriggio e li include in un clima trepidante, da “festa galante”, che ha un solo interprete ed attore: il vero naturale.