DE ROCCHI - PITTORILIGURI.INFO

Saronno (VA) 1902 – Milano 1978

Francesco  De Rocchi pittore che ha operato in Liguria

Francesco De Rocchi fu avviato alla pittura dal padre e dal nonno, entrambi arrivi come decoratori e affre­scatori di ville.
La sua formazione proseguiva quindi presso l’Accademia di Brera, dove si diplomava nel 1926 dopo aver seguito i corsi di Cesare Tal­lone e di Ambrogio Alciati.
Dopo un iniziale accostamento dell’ artista al Novecento Italia­no concretatosi nell’adesione ad alcune sue manifestazioni espositive ed espresso attraver­so una pittura dalle forme solide e monumen­tali, nel corso degli anni Trenta De Rocchi andò progressivamente schiarendo la propria tavolozza e alleggerendo in funzione antiplastica la stessa condotta pittorica; divenuto uno dei più attivi esponenti del chiarismo d’ambito mila­nese affiancò a nature morte, nelle quali ricorre spesso la raffigurazione di strumenti musicali, scene con figure in interni e paesaggi, dove dal­la metà degli anni Trenta divennero frequenti le marine liguri.

Liguria, 1948


Tale predilezione per la Ri­viera doveva rivelarsi longeva inoltrandosi ben addentro gli anni del dopoguerra e dal 1956 essa sembra mutare d’indirizzo spostando le preferenze dell’ autore verso le località della Li­guria di Ponente.
Intensa fu l’attività espositi­va di De Rocchi, che partecipò alle Quadrien­nali di Roma e figurò tra il 1928 e il 1956 pres­soché ininterrottamente alle Biennali di Vene­zia, dove nel 1934 gli veniva dedicata una sa­la personale su sollecitazione di Carrà.
Francesco De Rocchi affiancava alla pittura l’attività didattica svol­ta dal 1937 presso l’Accademia di Brera e dal 1948 anche presso il Liceo Artistico di Brera.
Negli anni successivi alla guerra i suoi paesag­gi, caratterizzati nella fase più estrema da una nuova felicità cromatica, trassero ispirazione dalle località che furono meta prediletta del­l’artista, il quale ai soggiorni liguri di Sanre­mo amò affiancare la frequentazione di Vene­zia e della Valsassina, dove si era recato per la prima volta nel 1943.

Il nome di “Chiarismo” fu coniato dal critico Leonardo Borghese nel 1935 per indicare un gruppo di giovani artisti, Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Cristoforo De Amicis, Umberto Lilloni, Adriano Spilimbergo, Renato Vernizzi, Goliardo Padova, Oreste Marini, che si caratterizzavano per la scelta di colori chiari, luminosi e dal segno leggero.
Erano pittori che puntavano su un neoromanticismo, in alternativa alla tendenza neoclassica del Novecento, la maggiore corrente allora in Italia“. (Elena Pontiggia)

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