BOSSOLI CARLO 3-PITTORILIGURI.INFO

Lugano 1815 (CH) – Torino 1884

Carlo Bossoli pittore che ha operato in Liguria

Carlo Bossoli emigrò con la famigli intorno al 1820 a Odessa, dove fece i primi studi.
Le prime vendite di suoi dipinti sono dell’anno 1833.
Esecutore rapido e infaticabile, oltre alle scenografie e decorazioni d’ambienti trattò la figura e quello che sarà il tema a lui più congeniale, la veduta panoramica, fin d’allora preferendo la pittura a tempera.
Si rese noto con i “cosmorami”, grandi vedute panoramiche di Odessa, da guardarsi entro una specie di camera ottica, che egli chiamò “vedute ottiche”.
Nel 1839 fu in Italia, a Napoli, Genova e in particolare a Roma, dove eseguì una serie di vedute e litografie.
Nuovamente in Russia, ebbe molte commissioni, nel 1843 lasciò la Russia e dopo varie soste si stabilì definitivamente nel 1844-45 a Milano.
Viaggiò per quasi tutta l’Europa, riportando, come sempre, gran numero di schizzi e studi.
Nel 1851 aveva pubblicato a Torino un album di 12 stampe da lui disegnate, con Vedute della città e un grande Panorama di Torino (litografia); l’anno dopo il governo sardo lo incaricò di una serie di dipinti con Vedute della linea ferroviaria Torino-Genova (Roma, Museo ferroviario); ne furono poi tratte 15 litografie.
Nel 1853 si trasferì a Torino.
Nel 1855, sfruttando un argomento di attualità, eseguì una serie di Vedute della Crimea.
In questo periodo visse per lo più a Londra ma continuando a viaggiare per l’Europa e anche in Medio Oriente.
Nel 1859 fu al seguito dell’esercito francosardo, con l’incarico, da parte degli editori Day & Son, di illustrare gli avvenimenti bellici in Italia
A Torino, fin dal 1852, lavorò per la famiglia reale, ricevendo, il 9 maggio 1862, la patente di “pittore reale di storia”. Espose alla Promotrice di Belle Arti di Torino nel 1847-48, nel 1851-52, nel 1855, nel 1884 (retrospettiva nel 1892), e alla Royal Academy di Londra dal 1855 al 1859.

Il tirocinio come scenografo fu determinante si riflette nei caratteri, appunto, scenografici della sua produzione. I suoi modi, da collocare nell’ambito del primo Romanticismo.
La maggior parte delle tempere è eseguita sulla base di schizzi dal vero, spesso assai gustosi e, per scrupolo di precisione, spesso corredati da note.
Ne deriva il valore documentario dell’opera, da porsi per altro sul piano modesto di garbata illustrazione, non esente da meccanicità e ripetizioni.

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