Pavia 1900 – Rapallo (GE) 1968

Oreste Bogliardi pittore che ha operato in Liguria

Oreste Bogliardi completati gli studi a Brera si reco, fra il 1924 e il 1925, a Parigi dove ebbe contatti con “De Stijl”, la rivista del Neoplasticismo, e dove conobbe i primi movimenti costruttivisti russi.
Ne fu indubbiamente influenzato tanto che, dopo un avvio figurativo attento a uno spazio in cui incombevano le luci evocativo e la sensibilità della solidificazione postimpressionista, iniziò, favorito anche dall’amicizia di Edoardo Persico e Giuseppe Terragni e l’avvicinamento alle prime proposizioni internazionali di ricerca astratta.
Espose nel ’33, con Atanasio Soldati a Milano e a Firenze, opere a carattere non figurativo e nel ’34, con Virginio Ghiringhelli e Mauro Reggiani, all’ormai storica e antesignana mostra del movimento astrattista presso la Galleria del Milione.
Nel 1935 Oreste Bogliardi partecipò alla Prima Mostra Collettiva di Arte Astratta Italiana, tenutasi nello studio di Casorati e Paolucci, a Torino, insieme a De Amicis, D’Errico, Fontana, Ghiringhelli, Licini, Melotti, Reggiani, Soldati, Veronesi, sottoscrivendone la dichiarazione.
Espose alla seconda Quadriennale romana del ’35 in una sala dedicata al gruppo: vi comparivano opere di Ghiringhelli, Reggiani, Magnelli, Licini, Soldati, De Amicis
L’anno dopo aderì al gruppo parigino di Abstraction-Création.

Le opere di Bogliardi di quel periodo sono rarissime anche perché la maggior parte di esse andarono distrutte durante la guerra nell’incendio della Galleria Il Milione dove l`artista le aveva depositate.
Alcune furono presentate nel 1966 alla Biennale di Venezia, esposte alla Mostra del primo astrattismo italiano, poi alla Mostra Italiana di Arte Moderna 1915-1935 del 1967 a Palazzo Strozzi di Firenze (dove riceve il Fiorino d’Oro), alla Mostra Nazionale della Permanente di Milano nell’ottobre 1967, alla mostra del VII Premio Avezzano nell’agosto 1966 (ricevendo un premio acquisto), alla mostra II Premio Bolzano 1967 dove riceve la medaglia d’oro, premio del sindaco di Bolzano e alla mostra collettiva di Monza nel 1969.
Oreste Bogliardi dopo un breve ritorno alla figurazione, partecipata esistenzialmente e tragicamente espressa, riprese nell’55 la ricerca specifica puntando ad una formalizzazione poggiata decisamente sulle dolcezze e sui sensi del tono piuttosto che sulle definizioni dinamiche del timbro.
Mostre personali postume si tengono ad Albisola 1969, a Rapallo 1978, a Chiavari 1994.
Numerose le mostre che gli sono state dedicate dopo la morte.
Una monografia con varie testimonianze di critici sulla pittura di Oreste Bogliardi è uscita nel maggio 1969 a Genova, nel numero 5-6 di Proposte a cura di Nino Palumbo, Cesare Garelli, Germano Beringheli, nel 1993, a Chiavari, Galleria Forme dell’Arte e a Milano, Studio Reggiani, 1994, curata da Elena Pontiggia.
Nel 2001 la Galleria Osemont di Albissola Marina, ha presentato una sua mostra curata da Germano Beringheli.
Alcuni suoi lavori sono conservati presso la GAM di Genova.

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