Brescia 1922 – 2001
Giovanni Battista Bertelli pittore che ha operato in Liguria
Giovanni Battista Bertelli in da giovanissimo si appassiona al disegno e acquista dimestichezza con le diverse tecniche pittoriche aiutando il padre Paolo nella bottega di restauratore.
Sono del 1936 i primi dipinti raffiguranti i paesaggi tanto amati della sua terra, che dipingerà poi per tutta la vita.
Nel 1949, alla morte del padre, continua l’attività di restauro col fratello, ma è nel 1953 quando inizia la collaborazione con la casa editrice “La Scuola” di Brescia, che arriva la svolta professionale. Inizia così la sua carriera di illustratore che lo porterà ad essere conosciuto a livello internazionale.
Figlio di quella scuola bresciana di illustratori fiorita tra Otto e Novecento e molto viva fino agli anni Venti, accompagnato da un profondo amore per la natura al quale univa una tecnica ineguagliabile arrivò a rivoluzionare il concetto di illustrazione scientifica: prima di lui si disegnava un insetto su sfondo neutro in pose canoniche.
Ribaltò tutto questo inserendo tutti gli animali da lui raffigurati nel loro habitat e ritraendoli in pose “naturali”.
Giovanni Battista Bertelli nel 1960 inizia la collaborazione con la Fratelli Fabbri Editori alla quale seguirà quella con il “Corriere dei Piccoli”, la “Domenica del Corriere”e la Arnoldo Mondadori per la quale realizzò le tavole del volume “Gli insetti” e una parte de “Il mondo delle farfalle”.
Soltanto negli anni Settanta il pittore, maggiormente libero dagli impegni con le grandi Editrici, ha potuto presentarsi in mostre. Le riassume tutte la rassegna antologica presentata presso la Galleria d’Arte “Il Pitocchetto” nel 2002 con l’auspicio dell’Associazione Artisti “M. Dolci”, il cui catalogo propone l’esito di una intensa operosità illustrante contrade di “Brescia antica”, luoghi della periferia, località collinari e montane la cui precisione iconografica assume nel tempo valore documentario.
Accanto stanno tipiche figure di contadini, nature morte con cacciagione.
Dal 1972 decide, per ragioni di salute, di rallentare il lavoro, ci saranno però collaborazioni con alcune agenzie pubblicitarie dove realizzerà celebri manifesti.
Dipinge con passione, paesaggi e nature morte sono i soggetti preferiti.
I quadri più noti sono quelli sui Ronchi, i suoi luoghi tanto amati dove metteva in risalto scorci e località ignorate dai più e oggi ormai cancellati dalle ruspe e dal cemento.
Ma era anche molto innamorato della Liguria e recandosi sempre a dipingere en plein air ci ha lasciato immagini di questa terra: lungo Entella, l’Abbazia di Borzone e la Chiesa medievale dei Fieschi, Zoagli e punta Manara, Boccadasse, il Curlo ed altro.