Genova 1923 – 1995
Guido Basso pittore ligure
Guido Basso si è formato artisticamente sotto la guida di Enrico Paulucci Delle Roncole (1901-1999) agli inizi degli anni quaranta e ha tratto da una serie d’incontri con Felice Casorati (1883-1963) varie sollecitazioni e influenze.
Successivamente, grazie ad un suo prolungato soggiorno in Francia, Basso segue con curiosità ed attenzione, cogliendone e assorbendone parte delle sollecitazioni ricevutane, le esperienze dei maggiori artisti della cultura pittorica moderna espressione della Scuola di Parigi.
Ha esordito con una mostra personale a Genova nel 1946, inizio di un’attività espositiva e di partecipazione a manifestazioni e premi lunghissima e ricchissima in ambiti prestigiosi e di grande livello artistico nazionali e internazionali, tra questi : diverse Biennali di Venezia (’48-’56-’62) e quadriennali di Roma (’55-’59-‘65), nonché 5 edizioni del Premio Michetti, del Premio Suzzara e del Premio Villa San Giovanni.
Guido Basso è stato per molti anni considerato uno dei massimi artisti contemporanei genovesi e Italiani.
Molte sono le personali: tra le altre, alla Galleria Bergamini di Milano (1954), alla Galleria Il Camino di Roma (1955), a Palazzo Carignano a Torino (1956), dov’è presentato da Felice Casorati, alla Galleria delle Ore a Milano (1957).
Nel 1960 avvia una collaborazione con la Galleria Rotta di Genova, dove tiene personali in quello stesso anno, nel 1964, 1967 e 1981.
Tra le maggiori rassegne che vedono la sua partecipazione figurano l’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1958, la Biennale di Alessandria d’Egitto nel 1961, i Premi Michetti, Suzzara e Villa San Giovanni. Nel 1964 espone alla I Rassegna della Pittura Ligure del Comune di Savona.
Si ricordano, inoltre, le personali del 1994 presso la Banca Popolare di Milano e del 1997 alla Galleria Rotta di Genova.
Partita, negli anni Quaranta, da una figurazione vicina ai maestri di Corrente, la sua pittura si colloca nel solco del neorealismo: rappresenta case di Genova bombardate, lavoratori al porto, navi all’ormeggio e paesaggi intrisi di una luce tetra e cupa.
Dopo i soggiorni parigini, in occasione dei quali ha modo di studiare la pittura dell’École de Paris e degli impressionisti, la sua tavolozza si fa più smagliante e vivida e l’elemento cromatico diventa il fulcro delle sue composizioni.
La pennellata si fa anche più veloce e sicura, creando paesaggi e vedute di grande immediatezza e spessore cromatico.
La sua vita spesso “disordinata” ne ha limitato il successo ma non certo l’apprezzamento della critica d’arte più qualificata.
E’ stato per quasi trent’anni docente di materie artistiche (disegno e pittura d’ornato e figura) al Liceo Artistico Nicolò Barabino in Genova.