
Ormea (CN) 1908 – Pieve di Teco (IM) 1983
Marcello Barli pittore ligure
Marcello Barli formatosi all’Accademia Albertina di Torino, dopo aver compiuto studi classici, seguì gli insegnamenti di Alberto Salietti e di Emanuele Rambaldi esordendo nel 1928 ed avvicinandosi a quelle ricerche intimistiche e meditative che troveranno sbocco in una sorta di realismo magico (i suoi melanconici pupazzi) e, conseguentemente, nei prodromi di quella più significativa lezione del Novecento che segnerà molte delle esperienze artistiche del nostro Paese.
Non privo di malinconia e quindi di una reattività ispirata all’ironia e a una sorta di espressionismo “ensoriano” (come ha rilevato Silvio Riolfo Marengo scrivendone dettagliatamente) ha posto in evidenza un accoglimento del vero visionariamente critico e formalmente interiorizzato.
Dal primi quadri di sapore ottocentesco è pervenuto a effetti novecenteschi di grande suggestione visiva memori, nella forma e nel colore, delle lezioni linguistiche più note di Rambaldi e di Rodocanachi.
Esordì nel 1927 presentando tre dipinti alla Sindacale regionale di Genova, ha esposto in diverse Quadriennali romane e alle Biennali veneziane del 1934, 1936, 1938.
Un suo dipinto, “Agavi e palloncini”, presentato nel 1938 all’Esposizione Nazionale di Firenze, è stato acquistato dal Comune di Genova , mentre è presente “Ponte della Paperera” (1937) al Museo dei Granatieri di Roma.
Marcello Barli tenne le sue ultime personali a Genova, Galleria Guidi, 1972, 1974 e Galleria Costellazione, 1975, e ad Imperia, Galleria Rondò, 1981.