Meldola (FC) 1914 – Chiavari (GE) 1980
Olindo Bandini pittore ligure
Olindo Bandini frequenta la Scuola d’Arte di Chiavari dal 1929 al 1935.
Si specializza nella scultura, specialmente in legno, sotto la guida del maestro Roberto Ersanilli e dell’amico Bruno Cassinari.
Alla pittura arriva da autodidatta.
Dall’ anno 1932 è presente a tutte le mostre di Chiavari e del Tigullio.
Dal 1943 espone in mostre Regionali, Sindacali e Promotrici della Liguria.
Dal 1950 partecipa a numerose mostre: “Golfo della Spezia”, “Mostra della pace” a Roma, “internazionale biennale marinara” a Genova, “Internazionale del disegno” a Chiavari, “Nazionale Concilio Ecumenico” a Roma, “Internazionale Europa” a Roma, “Mostra nazionale del ventennale della resistenza” a Piacenza.
Consegue numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Diploma d’onore Accademia Tiberina nel 1964, Medaglia d’oro a Lavagna nel 1966, grande medaglia d’ oro del Ministro Bo nel 1967.
Sue opere sono conservate in raccolte pubbliche e private in Italia ed all’estero.
E’ stato anche abile frescante, sue opere nella Chiesa di Roccatagliata (Genova), in quella di San Luigi a Roma e in quella di Graveglia.
Ha scritto di lui il suo amico Bruno Cassinari: “ La visione che Bandini ha del mondo contemporaneo si manifesta nella realizzazione magica delle sue opere. Ho conosciuto Olindo Bandini circa 40 anni fa quando faceva scultura e già allora era evidente la validità e la serietà costante del suo lavoro.
In lui il fantastico e surrealistico susseguirsi del suo cammino è maturato lentamente sfociando in invenzioni personalissima che dal subcosciente prendono forma e vita, colore e poesia autenticamente moderni senza travisare la lezione avuta dalle varie scuole tradizionali e correnti contemporanee.
Nel Bandini, misticismo e scetticismo si contrappongono rivelando una armonia musicale del colore e delle forme fondendo un tutto in continuità e autenticità magistrale.
Olindo Bandini è un maestro del suo tempo e il suo pensiero avveniristico avrà certamente un peso non indifferente nella pittura contemporanea”