Savona 1652 – 1731
Giovanni Stefano Roboatto pittore ligure
La vita di Robatto o Rubatto è poco conosciuta, perfino le date corrette di nascita e di morte sono state ritrovate solo in anni recenti.
Era il secondo dei dodici figli del ricco oste Sebastiano e rivelò precocemente una “inclinazione alla pittura”
Si recò giovanissimo a Roma, dove a 13 anni imparò l’arte della pittura nell’atelier di Carlo Maratta facendosi apprezzare anche da Bernini e Baciccio.
Vi restò per 15 anni, quindi viaggiò e dipinse per l’Italia a Napoli, Messina, Bologna, Venezia e all’estero anche in Germania.
Nel 1683 è documentato il suo rientro a Savona, dove lasciò molte opere significative e fu impiegato anche per la decorazione ad affresco di due porte cittadine e come scenografo del duomo in occasione della Settimana Santa.
Giovanni Stefano Robatto fu attivo anche a Genova, a Torino e in diverse altre località del Piemonte.
Fu un pittore particolarmente apprezzato per il suo colore pieno di sentimento, ma secondo lo storico savonese Noberasco le sue opere più tarde sono trascurate e affrettate, perché il pittore era diventato “vittima del vizio del gioco”