Domenico Guidobono
Savona 1668 – Napoli 1746
Domenico Guidobono fratello di Bartolomeo, nasce a Savona nel 1668.
Lavora a Genova al seguito del fratello.
Intorno al 1685 si trasferisce con la famiglia a Torino, così come negli stessi anni avevano fatto Gregorio De Ferrari, Pietro Paolo Raggi e ancor prima Domenico Piola.
Nel 1685 collabora con il fratello maggiore Bartolomeo alla decorazione del presbiterio dell’abbazia cistercense di Casanova presso Carmagnola. Nello stesso luogo Domenico è nuovamente ricordato nel 1686 per le pitture delle porte dell’organo, ora disperse, e nel 1688 per il Compianto su Cristo morto nella cripta, copia letterale della tela del Correggio che Domenico doveva aver visto durante il viaggio di formazione a Parma compiuto forse in compagnia del fratello nei primi anni del nono decennio del Seicento.
Intorno al 1693 Domenico abbandona Torino per trasferirsi a Genova dove rimane per quasi un decennio.
Nel 1700 è presunta data degli Affreschi di Palazzo De Mari.
Nel 1703 è nuovamente documentato nella capitale sabauda: dopo la morte del fratello maggiore nel 1709, Domenico vive una fase di grande felicità esecutiva divenendo protagonista della scena artistica torinese, lavora a Palazzo Madama dove firma e data, 1714, l’Affresco della Primavera ad una data dopo il 1721 esegue un Affresco nella veranda sud-ovest.
Proprio intorno a questa data si collocano le sue opere più importanti: il Concerto di angeli del duomo di San Giovanni, posto a chiusura dello scurolo retrostante l’altare maggiore (firmato e datato1709), la decorazione ad affresco del presbiterio della chiesa di San Lorenzo e la tela nella parrocchiale di Mondovì, (La Vergine offre la Sindone).
Il 1724 è la data presunta del rientro a Genova.
Nel 1746 muore a Napoli, dove aveva lavorato per qualche tempo.
Per i Guidobono, soprattutto per Bartolomeo, al punto attuale degli studi, resta fondamentale il saggio di G. V. Castelnovi che affronta radicalmente il problema con un primo controllo delle fonti e la verifica dell’attività dei due fratelli per la definizione del loro iter culturale e stilistico.
La vicenda di Domenico è stata fino ad ora considerata in stretto rapporto con quella del fratello.
Se ciò è vero da un lato, dall’altro la sua indipendenza deve essere ancora indagata ed evidenziata; a complicarla esistono ancora molte incertezze circa le attribuzioni per esempio il Viaggio di Giacobbe attribuito al Grechetto e giustamente restituito a Domenico Guidobono dal Castelnovi.
Domenico Guidobono affreschi: Madonna della Misericordia, Savona, Chiesa di San Domenico; Incredulità di San Tommaso, Savona, Vescovado; Annunciazione, Savona, Pinacoteca civica; Visione di Santa Margherita, Genova, Galleria di Palazzo Bianco; Addolorata confortata dagli angeli, Genova, Chiesa di San Nicola ; circa la datazione di queste opere pensiamo agli anni tra il 1680-85. Abramo convita con gli angeli, Genova, Galleria di Palazzo Rosso; Abramo licenzia Agar, ibidem; Loth fatto prigioniero, ibide; Diana e Endimione, Genova, Palazzo Durazzo (Reale); Apollo pastore, ibidem. Sono invece da porsi tra il 1690-95.
Verso gli ultimi anni del secolo XVII e i primi anni del secolo XVIII sono da collocarsi: Rinaldo e Armida, Genova, CARIGE; Giudizio di Salomone, Genova, Collezione privata; Immacolata, Genova, Chiesa di Nostra Signora del Monte; Giove e Callisto e Semele e Endimione Genova, Collezione privata
Altre opere: L’arcangelo Raffaele e Tobiolo, Camogli, Parrocchiale; L’Adorazione dei pastori, Genova, Chiesa della Madonnetta; Il Sogno di Giuseppe, Genova-Quarto, Chiesa di San Gerolamo; La Circoncisione (in collaborazione con Bartolomeo), Taggia, Parrocchiale.