Napoli 1912 – Genova 1999

Angelo Pierri pittore che ha operato in Liguria

Angelo Pierri nel 1928 si diploma al Liceo artistico di Napoli e ne 1929 debutta in una collettiva, nel medesimo anno è presente alla Mostra d’arte della Primavera Sarda e nel 1930, 31 e 32 alla Mostra del Sindacato Sardo di Belle Arti e ancora nel 1934, 35 e 36 espone alle Sindacali Interprovinciali trentine.
Un criterio di accostamento logico, del resto documentato già dalle sue prime opere, ci induce a pensarlo coinvolto dalle suggestione artistiche degli anni ’30 del secolo passato, ovvero dalla posizione di quel Novecento che ha maturato in Europa, con il disagio esistenziale successivo al Simbolismo, le avanguardie storiche e il  Futurismo, asserzione violenta della più vitalistica esaltazione artistica che puntava al cambio di rotta.
Certo anche Pierri, in principio, deve aver guardato alcune fondamentali idee di poetica “moderna” successive all’impressionismo e, infatti, se il ritratto Mio padre o l’Autoritratto con papà, Elena e Silvia rispettivamente del ’28 e del ’30 sembrano appartenere a tradizionali impressioni visive nostrane di significativa pertinenza luministica e cromatica post-romantica.

Autoritratto


Le grandi tele di Guerra nelle quali è quantomai evidente l’angoscia dolorosa per gli accadimenti drammatici del tempo, sono opere sgorgate da un  impressionismo personale, quasi monocromatico eppure accentuato dal  segno, folto di deformazioni violente.

Col dopoguerra il realismo risente la corsività dell’appunto immediato alla de Pisis (Marina, Pegli 1947).

Marina, Pegli

Pierri ha operato dal 1940 a Genova, ma la sua pittura, come è facile dedurre dalle sue opere, non ha risentito per niente della ligusticità e nemmeno e nemmeno di quel coté totalmente limpido e luminoso che fu di Saccorotti, Rambaldi e Rodocanachi.
Se nella Deposizione degli anni ’70 rinascono le fibre formali e coloristicamente acide proprie a Guttuso nella Pietà del 1973 le stesse campiture inclinano in una organizzazione spaziale perché la fisicità dei corpi e degli elementi paesaggistici si propone per un nuovo realismo sociale di pittura.
In opere quali Il riposo del pescatore del 1980 e I pittori del Genio del 1990, si intensifica poi e prevale la presenza figurativa: le immagini gremiscono lo spazio ipotizzando ulteriori possibilità di relazioni, per concludere il suo percorso stilistico con una equilibrata realizzazione formale dettata da una maturata capacità di osservazione.

Galleria