Torino 1814 – Castiglione Torinese (TO) 1887

Carlo Piacenza pittore che ha operato in Liguria

Carlo Piacenza lasciato il commercio paterno al quale non si sentiva inclinato, si iscrisse all’Accademia Albertina, dove fu allievo di Govanni Battista Biscarra e di Pietro Fea .
Poi frequentò lo studio del francese Jean Jullierat, valente acquarellista.
Esordì nel 1845 alla mostra della Promotrice torinese, con “Un mattino d’autunno”, e da quell’anno vi espose regolarmente i suoi paesaggi pervasi da dolce malinconia, forse un po’ monotoni di colore, ma sincera espressione del sentimento dell’artista: nel 1848, “Veduta della Val d’Aosta” e “Lanterna di Genova”; nel 1849, “La tranquillità campestre”; nel 1850, “Riposo di contadini”; nel 1851, “Mattino a Gressoney”; nel 1852 e 1853 vari paesaggi; nel 1854, “Veduta di Locana” e “Veduta di Pont”; nel 1855, tre paesaggi.
Si orientò poi al naturalismo e alla pittura “dal vero”, e con i suoi compagni di cavalletto Beccaria, Perotti, Camino divenne tra i precursori della moderna pittura di paesaggio caratterizzata da liriche atmosfere crepuscolari.
Nel 1856 prese il posto di Pietro Righini nell’Accademia militare, come insegnante di disegno,
fra i suoi allievi più famosi ci fu Ernesto Allason che ebbe una carriera molto breve a causa della sua prematura scomparsa all’età di 47 anni.
Alla morte di Allason sostituì l’allievo nel suo ruolo di professore di pittura della, allora principessa, Margherita di Savoia.
Da allora le cure della scuola gli tolsero un po’ del tempo che egli consacrava a «batter la campagna», secondo una sua felice espressione.
Carlo Piacenza fu nominato socio onorario dell’Accademia Albertina.
Espose ancora: nel 1858 “Valle di Fenestrelle” e “Déjeuner in campagna”; nel 1861 “Nebbia” e “Verso sera”; nel 1863: “Effetto di pioggia” e “San Maurizio”; nel 1866, “Raccolta dei funghi”; nel 1869, “Il guado”; nel 1872, “Boscaglie”; nel 1874, “Il Sangone”; nel 1880, “In Val di Stura” e “Foresta d’abeti”; nel 1884, “Valle dell’Orco”. Altri suoi dipinti notevoli: “Dintorni di Torino”; e due “Paesi”, tutte nella GAM di Torino.

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