Torino 1909 – Roma 1972
Pippo Oriani pittore e ceramista che ha operato in Liguria
Pippo Oriani dopo aver iniziato gli studi di architettura, presso la Scuola Superiore di Architettura, ma presto decise di dedicarsi alla pittura: nel 1927 iniziò a frequentare regolarmente il celebre caffè Nazionale, dove conobbe Fillia (Luigi Colombo), i futuristi torinesi, Felice Casorati, i membri del Gruppo dei Sei, Giuseppe Pagano ed Edoardo Persico aderendo nel 1928 al gruppo futurista torinese di Enrico Prampolini.
Sempre nel 1927 tramite Fillia e Diulgheroff entra in contatto con alcuni artisti, che si interessano di ceramica e fa conoscenza Tullio d’Albisola, e inizia una collaborazione con la manifattura di ceramiche artistiche albisolese “M.G.A.“, di proprietà della famiglia Mazzotti, iniziando a creare alcune interessanti ceramiche in stile modernista e futurista.
Dal 1930 al 1936 è a Parigi ove frequenta Gino Severini e gli altri “artisti italiani a Parigi”.
Nel 1931 si avvicina all’Aeropittura.
Nel 1929 partecipa alla “Exposition des Peintres Futuristes Italiens” di Parigi e a “Trentatre Futuristi” alla Galleria Pesaro di Milano.
Nel 1930 partecipa alla mostra “Architetto Sant’Elia e 23 pittori futuristi”.
Nel 1931 prese parte a diverse manifestazioni: alla I Quadriennale nazionale d’arte di Roma al Palazzo delle Esposizioni, alla Prima Mostra di aeropittura […] Omaggio futurista ai transvolatori organizzata da Filippo Tommaso Marinetti alla Camerata degli artisti in piazza di Spagna a Roma, al Salon international du livre d’art di Parigi, alla Mostra d’arte futurista (pittura e scultura) di Novara, alla Mostra futurista di aeropittura e di scenografia alla galleria Pesaro di Milano, alla Mostra futurista di pittura, scultura e arte decorativa a Chiavari.
Insieme a Fillia, Enrico Prampolini, Nicolaj Diulgheroff e altri sottoscrisse il Manifesto dell’aeropittura, pubblicato sul Giornale della Domenica il 1°-2 febbraio 1931 Nel 1933 è a Parigi alla Galerie de Renaissance, alla mostra “Enrico Prampolini et les aeropeintres futuristes italiens”.
È presente con alcune sue opere a varie Biennali di Venezia: 1930, 1932, 1934, 1936, e 1938, alla Triennale di Milano del 1933 e alla Quadriennale di Roma del 1935.
Nel 1934, assieme ad altri futuristi, espose alla Prima Mostra nazionale di plastica murale a Genova e firmò l’omonimo manifesto.
Pippo Oriani nel 1939 Espone, insieme a Medardo Rosso e Franco Costa, alla Galleria Gian Ferrari di Milano e con Medardo Rosso a Palazzo Lascaris di Torino.
Sul finire degli anni Trenta si occupa attivamente di arredamento e plastica murale in stile razionalista.
Tornò alla pittura nei primi anni ’50 del novecento, rivisitando la sua attività del periodo parigino e con la creazione di un nuovo ciclo, quello delle “presenze umane”.
Celebri sono le sue maschere (arlecchino, pulcinella, etc.) e le nature morte (di impronta futurista).
Giuseppe Oriani si è espresso con le tecniche del disegno, oltre che con l’olio e con l’encausto.