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Genova 1892 – Parma 1985 

Amos Nattini pittore ligure

Amos Nattini - Wikipedia

Amos Nattini nasce a Genova da un antico ceppo marinaro, benché iscritto ad un istituto scolastico di carattere tecnico amministrativo, frequenta a Genova la scuola di nudo dell’Accademia Ligustica, seguendo i corsi del pittore Tullio Quinzio, dello scultore Giuseppe Navone e, per l’anatomia, del medico chirurgo Pilade Lachi.
Aderisce all’Associazione Artistica genovese “Compagnia del Bivacco” che si ripromette di rivelare le doti artistiche e letterarie dei suoi componenti.
Nel 1912 presenta nel Salone delle Compere di palazzo S. Giorgio a Genova le figurazioni di canzoni di Gabriele D’Annunzio.
Dal 1913 lavora a Parigi dove ha contatti con D’Annunzio, col pittore Four Nery, con l’editore Dévanbez e con altri esponenti del mondo artistico – culturale francese.
Inizia nel 1915 la realizzazione degli acquarelli con le immagini della Divina Commedia e ne espone i primi tre alla Permanente di Milano.
Nel 1921 espone alla Società Leonardo Da Vinci di Firenze per il VI centenario della morte di Dante.

Dal 1922 all’Università degli Studi di Genova espone i primi acquarelli delle immagini dantesche che poi trasferirà al Castello Sforzesco di Milano.
Una importante esposizione è quella del 1923 presso la Galleria Pesaro di Milano.
Amos Nattini partecipa con gli artisti del movimento di Novecento: Bucci, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Oppi e Sironi alla prima mostra del gruppo.
Nel capoluogo lombardo intrattiene frequenti contatti con Gaudenti, Carpi, Cisari, Comolli e Messina.
Nel 1924 senza perdere i contatti con la città natale trasferisce la residenza a Milano dove resterà fino al 1941. Nel 1927 espone 25 figurazioni dei canti danteschi nella casa di Dante a Roma, dove riceve la visita del Re Vittorio Emanuele III e delle maggiori personalità della capitale.
Nel 1937 è nominato membro dell’Accademia di Belle Arti di Parma e nel ’38 membro di merito dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
Partecipa con assiduità ad importanti mostre collettive e personali fino alla morte.

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