Castellammare Adriatico (PS) 1856 – Pescara 1946

Alfonso Muzii pittore che ha operato in Liguria

Alfonso Muzii trascorse la giovinezza nel paese natale ma quando sceglie di dedicarsi all’arte  dovrà abbandonare l’Abruzzo; dapprima all’Accademia di Firenze, sotto la guida di Stefano Ussi, e poi a Napoli alla scuola di Domenico Morelli e Filippo Palizzi.
Agli inizi degli anni ottanta dell’Ottocento, frequenta con una certa assiduità il Convento di Michetti, a Francavilla, dove conosce tutti quegli artisti che ne facevano parte.
Francesco Paolo Michetti  esercita su di lui una grossa influenza; totalmente rapito dal suo fascino artistico, realizza i suoi primi lavori ispirati alle tele del Maestro.
Nel 1883 è presente all’Esposizione di Roma dove presenta alcuni paesaggi e volti sfioriti dei vecchi con le loro mille sottili grinze e asprezze, eseguiti con forza e finezza particolarmente apprezzati dal Michetti.
E’ D’Annunzio a darcene contezza: “ […] notevoli per la loro gentile sobrietà di colore e per non so qual sentimento mite di malinconia […] Rappresentavano colline ricoperte d’ulivi sotto un cielo cosparso di nuvole bianche; strade di campagna solitarie tra due siepi fiorite; campi arati di fresco, tutti umidi per la pioggia recente, lunghi filari di alberetti alti e sottili..” (G.D’Annunzio 1887)
Tra il 1882 e il 1884 completa alcune importanti opere: Giovine mendicante, Gessaiuolo di Manoppello, Spaccalegna e Mungià.
Nel 1883 e nel 1885 è presente alla Promotrice di Napoli.
Nel 1884 espone a Torino le opere Femmine di terra d’Abruzzi e Maschi di razza d’Abruzzi.
L’anno seguente prese parte alla Mostra di Berlino e all’Esposizione Nazionale di Anversa con due paesaggi su tela.
Nel 1886 inviò all’Esposizione di Brera a Milano tre ritratti muliebri eseguiti con mirabile finezza.
Dopo aver esposto nel 1887 a Venezia Sulle rive dell’Adriatico intraprende un viaggio che lo porterà a soggiornare per qualche anno; tornato in Europa si stabilirà per qualche tempo a Genova e nella Riviera di ponente, a Milano, sui laghi della Lombardia e quindi a Parigi.
Nel 1893, prese parte con Michetti ad una esposizione romana di Belle Arti e poi di nuovo in mostra a Milano nello stesso anno con Studio di paese, In attesa e Tentazione, Bordighera, Olivo a Bordighera.
Nel marzo  del ’94 partecipò alla Promotrice di Roma.
Nel 1897 prese parte nuovamente alla Triennale di Brera a Milano con vari ritratti e paesaggi  liguri e lombardi.
Nel 1898 è a Torino con Autunno; nel 1901 a Firenze con Studi di testa e Oliveto in Bordighera.
Nel 1901 inviò a Venezia, alla IV Esposizione Internazionale, un pastello dal titolo Le due sorelline.

Dall’inizio del nuovo secolo fino a tutti gli anni Trenta, Alfonso Muzii si stabilì ancora in Liguria e poi nel Verbano a Suna.
Alfonso Muzii agli inizi degli anni Quaranta torna in Abruzzo, si stabilisce a Pescara, abbandona la pittura e chiude le sue tele in una stanza buia.
Non vendette i suoi quadri nonostante le molte richieste.
Nonostante la sua vastissima e apprezzabilissima produzione, la figura di Alfonso Muzii resta sconosciuta, fu il suo modo d’essere a far sì che la cultura ufficiale lo ignorasse, nonostante non ostentasse particolare distacco da essa, inviò infatti quadri a più di una mostra nazionale ed alla IV Internazionale di Venezia.
La sua ricerca artistica si inserisce comunque nel più ampio panorama culturale del Verismo di fine Ottocento, del quale Alfonso Muzii darà una interpretazione estremamente personale, fatta di toni pacati e delicati.
Fra i suoi dipinti più importanti ricordiamo ancora Nelle braccia della mamma, Il pretendente e Spiaggia di Liguria.

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