Milano 1907 – 1998
Bruno Munari pittore e ceramista che ha operato in liguria
Bruno Munari, pittore, scultore, grafico e designer nel 1925 è a Milano e nel aderisce nel 1927 al movimento futurista milanese, divenendone uno dei maggiori esponenti.
Nel 1927 partecipa alla mostra “Trentatre Futuristi” alla Galleria Pesaro di Milano; nel 1929-30 in “Peintres futuristes italiens” alla “Galerie 23” di Parigi; nel 1930 alla Mostra futurista architetto Sant’Elia e 23 Pittori Futuristi; nel 1931 alla Mostra di Aeropittura e Scenografia Futurista alla Galleria Pesaro di Milano; nel 1932 in “Enrico Prampolini et les aeropeintres futuristes italiens” tenutasi a Parigi.
Lo stesso anno pubblica il “Cantastorie di Campari” e l’anno successivo illustra l’Anguria Lirica, famosa “Litolatta” di Tullio d’Albisola, e inizia a collaborare con lui anche nell’ideazione e nella produzione di ceramiche futuriste realizzate presso i forni della manifattura “M.G.A.“, di proprietà della famiglia Mazzotti, in Albissola Marina.
“1927/1928 […] Dopo una prima segnalazione del futurista Franco Rampa Rossi nel 1927, Nino Strada, Bruno Munari e Tullio D’Albisola si incontrano a Milano, col poeta Marinetti, creatore del Movimento Futurista Italiano per conoscere le direttive del lavoro[…]
Nell’officina futurista sul Sansobbia, geometria architettonica dell’ Arch. Diulgheroff , Ing. Fabris e Torido Mazzotti – fondata voluta e diretta dal grande vasaio Giuseppe Mazzotti decano dei ceramisti d’Italia e glorioso artigiano Tullio d’Albisola fu aiutato dal fratello e da tutta la famiglia amica di pittori escultori AQUAVIVA – AMBROSI – ANSELMO – AZARI – BEVILACQUA –BENEDETTA – DIULGHEROFF – FARFA – FONTANA – FILLÌA – GAMBETTI DINO – GAUDENZI – NENOFF – MUNARI – ORIANI – POZZO – PRAMPOLINI –PICCONE – PENNONE – ROSSO – RICAS – STRADA – TATO – VIOLANTE. Savona ha editate ceramiche futurista dei noti Artisti ceramisti: Munari Bruno – Pittore. Milano” ( “La ceramica futurista” Manifesto dell’aeroceramica. Opere e sintesi storica a cura del decano dei ceramisti , Albisola Marina, XVII; Tullio d’Albisola, Officina d’arte, Savona, 2 maggio 1939).
Il Manifesto della ceramica futurista viene pubblicato per la prima volta in “La Gazzetta del Popolo”, Torino, 7 settembre 1938.
La bottega di Tullio d’ Albisola La ceramica futurista è soprattutto la ceramica di Tullio (Mazzotti) d’Albisola, e comunque quella realizzata nella sua bottega da altri futuristi, da Fillia a Diulgheroff, da Farfa a Munari, da Ricas ad Alf Gaudenzi.
Bottega che era poi la rinomata Manifattura paterna […] Fra le produzioni realizzate nella bottega quelle di Farfa accennano ad un ironico macchinismo, come il Bullonvaso; quelle di Munari sono veri e propri giochicompositivi elementari, vere immagini- “boutade” nellecostruzioni a sorpresa, connesse sempre alla funzionalitàdell’oggetto”. (Tratto dal catalogo: “Ricostruzione futurista dell’universo”, Mostra a cura di Enrico Crispolti, Città di Torino – Assessorato per la Cultura, Musei Civici, Torino, Mole Antonelliana, p. 329, giugno-ottobre 1980) .[…]
“Dal 1929 ha fatto le sue prime esperienze alla G.M.A. di Pozzo Garitta con una serie dimonotipi: animali modellati a tronco di cono e piatti triangolari dipinti. Successivamente produssevasi polemici, scanzonati, e altre ceramiche d’avanguardia. Maestro d’arte di fama mondialepercorre la genialissima futura ceramica albisolese […] . (Tratto da “Quaderni di Tullio D’Albisola, n. 2, Lettere di Edoardo Alfieri, Lino Berzoini, Nicolay Diulgheroff, Escodamè, Italo Lorio, Tina Mennyey, Bruno Munari, Pippo Oriani, Ugo Pozzo, Mino Rosso, Paolo Alcide Saladin, Nino Strada, Felice Vellan e G. Giambattistelli, (1928-1939)” a cura di Danilo Presotto, Editrice Liguria, Savona, p. 136, 1981).
Nel 1930 esegue la sua prima scultura astratta, “Macchina aerea” preludio alle sue famose “macchine inutili” del 1933.
Nel 1934 firma il “Manifesto tecnico dell’aeroplastica futurista”.
Partecipa alle Biennali di Venezia del 1932, ’34 e ’36; alle Quadriennali di Roma del ’31 e del ’35; alle Triennali di Milano del 1933, del 1936 e del 1939.
Nel 1939inizia a scrivere libri per l’infanzia
Nel 1940 espone alcuni “oggetti metafisci” alla galleria il Milione di Milano.
Nel 1945 esegue la sua prima “Opera cinetica a motore” riproposta poi in multipli nel 1963.
Nel 1948 è tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta) e nello stesso anno inizia la produzione detta dei “concavi-convessi” e nel 1950 quella dei “positivi-negativi”.
Bruno Munari negli anni Sessanta inizia ad occuparsi anche di cinema d’avanguardia.