Genova 1864 – 1942
Norberto Montecucco scultore ligure
Norberto Montecucco trae i primi rudimenti delle Arti del disegno e della scultura dalla “bottega” del padre Luigi, scultore, e dello zio Francesco, pittore, irradiano, fra la molta produzione sacra e la poca profana, una sorta di cultura artistico-iconografica, pateticamente “paesana” e. comunque, sensibilmente religiosa, che raggiunge centri minori e maggiori: Novi Ligure, Basaluzzo, Grondona, Arquata Scrivia, Bosco Marengo, Castelletto d’Orba, Rossiglione, Tortona solo per citarne alcuni.
Si forma presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti che inizia a frequentare a soli quattordici anni, come documentato, che lo indicano vincitore di una Menzione Onorevole di Prima Classe, durante lo svolgimento del primo periodo elementare, di disegno geometrico a mano libera, dei corso 1878-1879.
Concorsero ad erudirlo artisticamente Gioacchino Zandomeneghi, per il disegno geometrico a mano libera; Giuseppe Ratto, per il disegno geometrico; Pietro Lavarello, per il disegno a mano libera e plastica; Giovanni Scanzi, per il disegno e plastica di figura; Augusto Luxoro, per le nozioni anatomiche.
Fra questi professori lo Scanzi fu, indibbiamente, il solo apportatore di un determinato e determinante indirizzo estetico.
A diciotto anni consegue una borsa di studio per il ritratto dal vero ed a ventidue conquista il pensionato artistico per il soggiorno di studio e ricerca in Roma che ha inizio nel 1887 fino al 1893 dove godette dell’amicizia e del supporto dello scultore genovese Giulio Monteverde, il quale aveva elogiato il suo primo lavoro plastico, un giovinetto seduto su di una roccia intento a togliersi una spina dal piede, soggetto accolto con estremo favore tanto da essere premiato.
Il rientro in Liguria è stato certamente determinato dalla morte del cognato il pittore e scultore Santo Bertelli.
L’occasione dell’esordio a Genova avviene nel 1887 alla XXXVIII Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti quando presenta la terracotta Testa di Vecchio e Testa di convalescente nel 1893.
Nel 1892, in occasione del IV Centenario Colombiano, nel grande palazzo delle belle arti eretto nel recinto della famosa Esposizione Italo-Americana, il Montecucco, pur trattenendosi ancora a Roma, espose Avemaria, e Tonio, entrambi in terracotta.
Nel 1893 alla mostra di Palazzo Bianco espone: Nemico e due Gemelli. S
empre partecipando alle mostre sociali della Promotrice espone: Buongiorno (1902); Birichino e Bacio mistico (1903); Mater dolorosa, (1906).
Dopo il 1906 l’attività espositiva dello scultore cessa, almeno ufficialmente, sia nei confronti della vecchia Società Promotrice di Belle Arti che in quel delle nuove Società Promotrice di Belle Arti Alere Flammam e Società di Belle Arti in Genova, nonché delle molteplici mostre sindacali regionali ed interregionali.
in compenso l’artista intensifica la sua partecipazione a vari concorsi per la realizzazione di opere di scultura a carattere memorativo o celebrativo.
Inoltre, attraverso la competente Direzione Comunale di Belle Arti e Storia, gestita da Orlando Grosso, vengono promossi e realizzati vari acquisti pubblici destinati a rappresentare il Montecucco presso le Raccolte del Comune di Genova e la dipendente Civica Galleria d’Arte Moderna di Genova-Nervi.
Nel capoluogo ligure l’opera di Norberto Montecucco è ricordata appunto dal busto dell’ Arcivescovo di Genova, Monsignor Salvatore Magnasco (1806-1892) presentato 1893 durante una solenne funzione commemorativa, alla presenza dell’Arcivescovo successore, Monsignor Tommaso Reggio.