Nuccia Mojoli Corsini pittrice ligure
Nuccia Mojoli Corsini pittrice, paesista e marinista, è nata nel capoluogo ligure ha vissuto ed operato, nello atelier collinare dopo le non brevi parentesi produttive in altre città italiane e specialmente straniere: in Francia, in Svezia, in Danimarca ed in Germania.
Ha seguito i fermenti artistici del centro lombardo esponendo a collettive; a Monfalcone he partecipato a collettive ed ha realizzato vendite; ha dipinto a Marsiglia e lungo i fiumi di Francia; in Danimarca ha allestito mostre sperimentali all’aperto; a Greetsiel ha esposto alla Greetsieler Woche a Bremen ha avuto contatti col pittore Fischer-Uwe, del Worpswede, centro artistico della citata citte libera, ed ha esposto individualmente alla Lucan Haus.
In Italia, in singole e riuscite mostre personali, la pittrice ha presentato “vicoli” ed “architetture” dei centri storici; spiagge e marine liguri; fiori di campo e di giardino.
All’estero, in altre mostre individuali, ha esibito “mulini a vento” a “pescherecci “; arenili e marine del Nord; paesaggi tormentati e distese innevate.
Ha partecipato, per invito personale, a molteplici premi e concorsi, tra cui al “Campoligure” di Genova (1970); allo “Ecologico” di Gorizia (1971); al “Selfridges ” di Londra (1971 e 1972); al ” Beato Angelico ” di
Roma (1971); allo “Arte-Flora ” di Genova (1971 e 1972); al ” Rodino ” di Napoli (1973); allo “Artisti italiani in America ” (1973); allo “Arte-Zoo”di Genova (1974); al ” Cristoforo Colombo” di Genova (1974), posto sotto il patrocinio dell’ Ambasciata degli USA.; tralasciando ulteriori citazioni.
Di lei e della sue opera artistica hanno detto favorevolmente tra gli altri: Balestreri, Bissone, Secondino, Sorrentino, Pacelli, Ara, Migone, Buttmann, Grohovaz, Walter.
[…]da un’iniziale pittura ambientale, nel suo “iter artis ” superando retorici formalismi accademici, ha approfondito lo studio diretto, all’aperto, dal vero, nell’intento di interpretare con introspettiva emotività, i cangianti aspetti della natura che, in determinati momenti assumono similari significati degli stati d’animo della creatura.
Nuove visioni di regioni sconosciute, di spazi silenti, di cieli azzurri, striati di argentei frigidi tratti, hanno suscitato altrettanti stati d’animo, prima ignorati dall’artista che, con spontanea irruenza, ha donato palpiti nuovi alle opere, concepite con lirica purezza, in una tensione ricercante l’identificazione con i soggetti di predilezione, rappresentati dalla intensità delle gamme tonali in funzione di armonica orchestrazione.
Il fuoco compositivo, di alcune opere, rivela le accensioni emotive, mentre il timbro cromatico tende all’esaltazione delle originarie visioni.
I richiami della natura, di talune regioni, invitano talora ad allusivi cenni di lirica risonanza, e pur variati, restano quali frutti di istintivo impulso, di rinnovato sentimento, in ritmico aire […] (G. Migone)