Genova 1924 – 2017
Armando Merlo pittore ligure
Armando Merlo ha studiato al liceo Artistico di Genova e si è diplomato al Liceo di Venezia nel 1934.
Ha iniziato l’attività pittorica nel primo dopoguerra, manifestando quasi subito una predilezione per l’acquarello.
Agli inizi degli anni ’50 abbandona la pittura per dedicarsi alla pubblicità, specializzandosi in seguito nella realizzazione di espositori pubblicitari.
Fino al 1974 tale attività lo coinvolge totalmente., ma è proprio verso la fine di quell’anno che sente la necessità di riprendere il discorso pittorico, riproponendosi ben presto all’attenzione del pubblico e della critica.
L’acquarello torna ad essere il mezzo preferito ed in tale direzione si propone di approfondire sia la tecnica sia la possibilità espressiva.
Ormai alla pittura dedica la piena totalità del suo tempo.
Durante gli ultimi vent’anni di attività pittorica ha esposto in parecchie mostre personali e collettive, in Italia ed all’estero.
Una sua opera è esposta al Museo dell’Acquarello di Fabriano.
Così Germano Beringheli nel 1985: “Sono gli aspetti pacati e profondi, luminosamente opalescenti e malinconiosi, a integrare la visione che se ne sorge come emozione, come tenero struggimento aperto dalla contemplazione alla ispirazione.
E tanto che la naturalità dell’accolto, il riflesso sognante e metaforico di certe immagini di luce e di momenti (non solo atmosferici), sposta il traguardare alle zone di sentimento a prospettive interiori.
Per le quali, in sorta di lirico raccontare per variazioni, traspare l’emergente invisibile che è nel visibile: ovvero quella dimensione visionaria che punta alla manifestazione dell’apparizione.
Acque, barche, edifici vengono così all’espressione come assaporamento di clima, come svaporati fiati di luci tratte dai recessi della memoria.
Merlo insomma, quando la rappresentazione è suscitata dall’abbandono al fluire del linguaggio pittorico senza preoccupazioni di resa strettamente vedutistica, si serve del paesaggio, dei suoi cieli e mari, in modo sensitivo e intellettualmente sensibile per dire se stesso, il proprio stato d’animo, il rapporto col paesaggio che va oltre l’accoglimento mimetico immediato ….”