Torino 1927 –
Donatella Merlo Aldi pittrice che ha operato in Liguria
Donatella Merlo Aldi ha frequentato l’ Accademia Albertina ed è stata allieva di Felice Casorati.
Dal 1947 ha partecipato in Torino a tutte le Mostre della Promotrice di Belle Arti ed alle Quadriennali.
Sempre presente alle mostre del “Bianco e Nero” nelle quali ha ottenuto vari riconoscimenti.
Ha al suo attivo sette Mostre personali: ricordiamo quella del 1958 allestita alla Galleria Piemonte Artistico Culturale di Torino insieme alle opere del padre Metello e del nonno Camillo; quella del 1963 alla Galleria Fogliata (65 opere tra dipinti e disegni), quella presso la Galleria di Arte Moderna di Portofino, del 1964 e quella alla Galleria Carlevaro di Genova nel 1968.
Con il padre Metello e anche dopo la sua scomparsa, ha soggiornato spesso in Liguria dove ha tratto ispirazione per esecuzioni artistiche di alto profilo.
Ricordiamo anche, tra le numerose partecipazioni la Mostra internazionale di Alessandria (1962); il Premio Michetti (1954); i Concorsi Galleria Vanvitelli di Napoli; l’invito al Premio Maternità della Clinica Mangiagalli di Milano nel 1966 e 1968; la mostra d’Arte Sacra di Novara (1954); la Mostra di Natale dell’Istituto Europeo di Storia dell’Arte dove ottiene la menzione d’onore (Milano 1966); la Mostra Nazionale del Surrealismo all’Istituto Europeo di Storia dell’Arte di Milano (1967).
Sempre all’Istituto Europeo di Milano è invitata alla Mostra Nazionale del disegno e dell’incisione dove le viene assegnata la medaglia d’argento [1968).
Donatella Merlo Aldi è stata invitata dal Piemonte Artistico Culturale alle Mostre del “Nuovo Risorgimento” Torino 1961 e alla Mostra del Barocco.
Di grande rilievo la Mostra “Il Surrealismo oggi a Torino ”.
Opere sue si trovano in collezioni pubbliche e private in italia, Australia, America, Inghilterra.
Il surrealismo della Merlo Aldi non richiama praticamente nessuna delle caratteristiche edite del sopra reale, quali lo sfrenarsi dell’inconscio, l’onirismo egocentrico e le sue cifre araldiche.
Tutto quello che la pittrice accoglie invece, del surrealismo, è la favola, la catalogazione dei miti e neppure tutti, che vi mancano quelli del male e del brutto.