Schio (VI) 1850 – 1910

Gaetano Nello Mengotti pittore che ha operato in Liguria

Gaetano Nello Mengotti nei cataloghi delle mostre alle quali partecipò figura alternativamente con il nome di Gaetano, con il diminutivo di Nello o con entrambi.
Si formò a Milano con Filippo Carcano, uno dei protagonisti del naturalismo lombardo.
Respirò il clima del verismo locale, influenzato anche dai romantici francesi, dalla scuola di Barbizon e dalla scapigliatura milanese.
Nel 1882, all’esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova, presentò quadri dedicati alla vita campestre in tutte le sue manifestazioni, dai rituali collegati alle stagioni ai momenti dedicati alla preghiera: Gioventù dell’anno, Sera, dopo l’Ave Maria e Mattino, dopo l’Ave Maria, In novembre, Val del Sagra e Isola dei Pescatori, Lago Maggiore.
Nel 1883, all’Esposizione nazionale di Belle Arti in Roma, presentò paesaggi ispirati a Millet e allegorie come Arte e Natura.
Nel 1884 era presente alla XLIII Esposizione generale italiana, organizzata dalla Società promotrice di Torino, dove presentò anche oli di soggetto pompeiano, paesaggi dei luoghi natii e scorci urbani, come Casa della Caccia (Pompei); Val del Leogra (Schio); Chiesa di S. Antonio (Milano).
La natura del Mengotti, come in Carcano, è spesso priva di personaggi e l’adesione al vero è filtrata dall’esigenza di vivere il paesaggio emotivamente.
Gaetano Nello Mengotti partecipò, fino ai primi del Novecento, a molte altre manifestazioni fra le quali si segnalano l’Esposizione nazionale artistica di Venezia (1887) e le mostre della Società promotrice di Genova (dal 1891 al 1903).
Qui nel 1895, oltre a esporre lavori già presentati in precedenza o dal titolo identico (Gioventù dell’anno), esibì anche soggetti urbani di Genova, Vicenza e Venezia.
A Vicenza, nella primavera del 1890, tenne una mostra a palazzo Torresan, dove espose 28 opere (tra le quali Bosco di faggi, La casa del Marinaio a Pompei e Chiesa di S. Antonio a Milano), insieme con molti quadri dei suoi allievi (Vittorio Saccardo, Bernardo Girotto, Piero Mocenigo, Teresa Marzotto Pozza e altri).
I toni di molte opere erano scuri, ispirati al verista veneziano Giacomo Favretto, suo coetaneo.
Anche la tecnica di dipingere dei due artisti è simile in alcuni lavori: spessi tocchi di pittura che creano una superficie materica.
Nelle mostre, come risulta dai cataloghi, esponeva anche gli studi (nella Promotrice di Genova nel 1892 e nel 1899), a testimonianza dell’importanza che costituiva il dipingere dal vero per lui e anche per la sua scuola .
A Genova, dove si trasferì alla fine degli anni Ottanta, iniziò la storia d’amore con Emma Savio, che successivamente prese in moglie, eseguì per il Municipio una grande tela Genova antica vista dall’alto.
Alla mostra della Società promotrice di belle arti di Genova, nel 1896, espose Valle della Fontana d’oro presso Recoaro e Pioggia.
Nel 1898 e nel 1900 alle mostre della Promotrice di Genova, come risulta dai cataloghi, espose lavori dedicati alle nubi montane, agli effetti della luce del sole al tramonto e della luna sul paesaggio.
Partecipò anche alle esposizioni della Società promotrice di Torino (1896-98), alla II Biennale di Venezia (1897) e all’Esposizione artistica di Verona (1900).
Ai primi del Novecento si stabilì a Vicenza, a palazzo Cà del Diavolo, allestì una personale con tele realizzate per essere collocate in chiese e in palazzi d’epoca.

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