Brescia 1840 – 1925
Carlo Manziana pittore che operato in Liguria
Carlo Manziana nel 1860 frequenta la scuola tecnica Istituto commerciale Peroni, insieme a Francesco Rovetta, al quale rimane legato per tutta la vita da una profonda amicizia, accresciuta dalla comunanza in ambito artistico.
Compie i suoi primi studi pittura nel 1863 con il maestro Faustino Joli.
Nel 1871 è a Brera alunno di Giuseppe Bertini e nel 1875 è presente all’esposizione di Archeologia Preistorica e Belle Arti della provincia di Brescia con quattro studi dal vero.
Nel 1876 a Brescia si forma il sodalizio “L’Arte in Famiglia“, con l’intento di esprimere una concezione quell’arte più moderna attraverso l’esposizione delle opere d’arte e il dibattito delle idee di cui Manziana risulta promotore insieme a Francesco Rovetta, Pietro Da Ponte, Antonio Tagliaferri, Pietro Morelli, Roberto Venturi, Andrea Cassa e ad un nutrito gruppo di giovani artisti che trova il suo compimento nella mostra a Brescia del 1879; il quotidiano “La Provincia di Brescia”, riporta che la commissione prima di passare in rassegna i dipinti presenti all’esposizione, ricorda l’instancabile operosità del socio Carlo Manziana
Nel 1886 viene esposto il dipinto La strada de platani insieme a Spiaggia di Pegli con barche e ad alcune “impressioni” alla mostra allestita in via Tosio e ancora Spiaggia a Pegli e Case sul Naviglio a Santa Eufemia.
Presso palazzo Becca. sede del Circolo Artistico, si apre ufficialmente l’esposizione del sodalizio “L’Arte in Famiglia”.
L’ articolista ricorda tra i migliori artisti presenti anche il Manziana, che “si adoperò efficacemente acciocché le due Società collaborassero.
Nel 1888 presso la società “Arte in Famiglia” inaugura la propria esposizione nel palazzo Martinengo e Manziana espone alcune marine di Pegli.
Occorre qui ricordare la lunga e fraterna amicizia fra Manziana e il pittore Eugenio Amus documentata molta corrispondenza.
Durante il 1893 e il 1894 soggiorna stabilmente a Pegli e alla Triennale di Belle Arti di Milano espone proprio Giardino Gargini a Pegli e Mare grosso a Pegli “dipinti di assai valore che potrebbero figurare bene in qualunque salotto”. (La Sentinella di Brescia 20 ottobre 1894).
Nel 1921 nella II Mostra degli Amatori dell’Arte allestita nel palazzo San Paolo sono citate Catapecchie “efficacissime nel loro effetto verista”.
Dell’anno seguente è il dipinto Ingresso dalla Laguna ad essere esposto alla Biennale di Venezia del 1924.
Morirà l’anno seguente.
Manziana si recò spesso in villeggiatura in Liguria: a partire dai primi anni Ottanta soggiornò a più riprese nella zona di Pegli, mentre nel secondo decennio del Novecento per lunghi periodi nella zona di Rapallo.
L’esperienza diretta del mare gli permise di riprendere dal vero un tema a cui si era avvicinato fin dagli esordi della sua pittura, quando copiava le marine atlantiche di Amus.
Fin dal 1886 espose alla mostra annuale di “L’Arte in Famiglia” numerose opere di soggetto marino, in particolare piccole dimensioni ma di grande effetto impressionistico che incontrarono il favore della critica per la loro freschezza e le loro immediatezza, ma furono poco apprezzate dal pubblico che non ne comprendeva le novità di linguaggio.
L’incontro personale con le spiagge o le scogliere battute dalle onde in autunno o in inverno e con gli scorci dell’entroterra o le abitazioni caratteristiche è mediato dal ricordo, oltre che di Amus, di alcune marine di Fattori e di Rayper degli anni Sessanta, ma anche influenzato da Rovetta e dai tanti pittori lombardi che soggiornavano negli stessi anni in Liguria ed esponevano a Brera le opere ispirate loro da quella che Carlo Carrà definì la “scoperta del mare”; proprio Carrà manifestò ammirazione per la modernità delle impressioni e delle marine di Rovetta e di Manziana, che volle esposte alla mostra del 1934 sulla pittura bresciana dell’Ottocento.